The Last Confidence 10 Years

REVIEW: “10 Years” by The Last Confidence

DI SIMONE DE LORENZI

I The Last Confidence festeggiano dieci anni di attività e celebrano questa pietra miliare con un disco intitolato proprio 10 Years. Dall’ultimo album Dove sei ora di cose ne sono cambiate un po’, a partire dalla lineup: al basso è rientrato Francesco Cosentino, che faceva parte della formazione originale, mentre non troviamo più né Cristiano né Hélio. Ma i due sono ben presenti nel disco, perché questo va a pescare anche più indietro da dove la band ci aveva lasciato nel famigerato 2020: ritroviamo infatti – in versione rimasterizzata – le allora escluse Fusorario, uscita nell’estate del 2018, e L’ultima confidenza del 2019. A pensarci bene, date queste premesse e il titolo, 10 Years ha quasi il sapore di una raccolta.

Dove sei ora, oltre a essere il primo lavoro completamente in italiano della band – quando ancora era insospettabile il revival pop punk che anche nel Belpaese avrebbe portato molti a cantare nella nostra lingua – esplorava sentieri legati a sonorità indie rock. Allora si era tentati di mettere in correlazione passaggio all’italiano e cambio di sound, con il timore di vedere scivolare la band, in futuro, verso il baratro della musica leggera, anzi leggerissima. In questo nuovo disco smentiscono le nostre ansie dimostrandoci che anche in italiano è possibile recuperare quella grinta che contraddistingueva i primi lavori.

 

Il punk rock di 10 Years fa ritornare alle origini, unendo la sfacciataggine e la potenza dello skate punk al divertimento melodico del pop punk. Iniziamo a intravedere qualche punto di contatto del trio bergamasco con un certo trio californiano: d’altronde non si può negare che brani spediti come Perdere la testa, La solita storia e Il sistema siano fortemente blinkiani, seppure in una maniera personale che spinge sul pedale heavy per aggiustare il tiro in direzione dell’underground nostrano.

10 Years è un disco celebrativo, dicevamo. Ma che festa sarebbe senza amici? Ecco che al party si presentano – non senza un regalo – l’ex sittingthesummerout Sam Batista e i WEL. Il primo interviene su Fragile con uno spoken word ineditamente in italiano: una soluzione inaspettata che negli intenti è originale e interessante, ma la sua voce su questi ritmi sembra parecchio fuori posto e “il tupa tupa non decolla”. Più efficace il secondo featuring in Male male, che pesca a colpo sicuro dalla comfort zone del pop punk made in Italy (già all’opera nel 2014 in Heavy Accent oltre che nel “me-me-mettiamola così” di T.A.S.A.).

 

Lasciando da parte i singoli che già conoscevamo, i tre inediti sono uniti in qualche modo dalla tematica anticipata ne Il sistema: “Vorrei comprare più dischi, i CD non van più di moda”. Sono passati dieci anni e qualcosa è necessariamente cambiato. Ecco allora che Vecchie borchie aumenta i giri del contatore proponendo un incalzante viaggio nella memoria del ragazzino di un tempo.

Quasi al suo opposto, Nessuna confidenza è un pezzo malinconico e breve che permette di tirare il fiato. Il titolo ovviamente richiama L’ultima confidenza, a sua volta sorta di title track della band (sarebbe stata interessante, per il meme, una collaborazione The Last Confidence feat. With Confidence, ma la band australiana si è sciolta l’anno scorso). I feels che ci procura la traccia non possono non farci pensare a Mark, Tom & Travis; e ci accorgiamo che per certi versi la parabola di 10 Years è simile quella di One More Time: tirando le somme i TLC smettono gli abiti da pop punk kids – via camicia di flanella a quadri e snapback hat (ma le Vans no, quelle mai) – e vengono a patti con la consapevolezza di essere cresciuti.

 

E anche se non vengono da Poway in California ma da Cortenuova (BG), dopotutto che cosa cambia? Quei ragazzi che volevano fottere il sistema e spaccare il mondo col punk sono diventati grandi esattamente come i blink-182. È la confessione-riflessione di Volevo solo spaccare: “Sognavo l’anarchia ma ora ho una casa mia, un’auto nuova da lavare prima di andare all’IKEA”. La sana disillusione con cui affrontano questa presa di coscienza permette alla band di mostrarsi genuina, al contrario di certe formazioni che nei loro -anta giocano a fare gli adolescenti. I tempi sono cambiati ma “giuro che non mi cambieranno mai”: nostalgia sì, ma non autocommiserazione.

10 Years è una festa e noi festeggiamo con loro.

 

TRACKLIST DI THE LAST CONFIDENCE – 10 YEARS

1. Il sistema
2. Perdere la testa
3. La solita storia
4. Vecchie borchie
5. Male male
6. Nessuna confidenza
7. Fragile
8. Volevo solo spaccare
9. Fusorario
10. L’ultima confidenza

Etichetta discografica:

self-released

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