Sanremo 2021: “Sembra di stare al MI AMI con Orietta Berti in lineup”
di Giulia Perna
Siamo giunti al momento più esilarante dell’anno, quel momento in cui vengono annunciati i BIG di Sanremo 2021 e si scatenano in rete le opinioni più disparate. Partiamo dalla frase (già cult) del titolo letta in questi giorni sulla pagina di Sei tutto l’indie e che fotografa bene la situazione: osservando i nomi degli artisti in gara, viene spontaneo pensare alla lineup del Mi Ami ma con Orietta Berti di mezzo.
Che sarà un’edizione da ricordare ne abbiamo già piena avvertenza. Poco prima della diretta di giovedì scorso infatti Morgan sui social ha reso noti dei messaggi scambiati con Amadeus, con l’ex cantante dei Bluvertigo adirato per non essere stato selezionato tra i BIG di Sanremo 2021 ed escluso dalla giuria di qualità per le Giovani Proposte. L’artista ha dunque pensato di fare una diretta dal suo profilo Instagram in contemporanea con quella su Rai Uno, spiegando le sue ragioni. Insomma, diciamo che la motivazione non gli è piaciuta affatto (dicono “per scelta artistica”), e la pace con Bugo non è proprio fatta.
Passiamo avanti e facciamo una breve parentesi sulla finale di AmaSanremo. C’è un po’ di delusione per l’uscita de Le Larve: avrebbe rappresentato la quota rock uscendo fuori dagli schemi imposti dalla kermesse. Da segnalare l’eliminazione del duo partenopeo, I Desideri, e il passaggio di Shorty e di Folcast. Sui Giovani si poteva probabilmente osare di più: nessuno in particolare ci ha fatto saltare dalla sedia, tutto piuttosto già sentito, tutto molto pop ma nell’accezione di vecchio, come se la musica si fosse fermata almeno a dieci anni fa.
Veniamo ora ai BIG di Sanremo 2021, ben 26. Insomma, anche quest’anno andremo a letto presto. Di sicuro ogni fetta di pubblico trova la sua parte. Partiamo dalle cariatidi che adorano Orietta Berti (ma in realtà a chi non piace?) e che appare come un vero e proprio spartiacque tra pop vecchio e pop del futuro. Non possono poi mancare gli artisti che fanno il cast di Sanremo per eccellenza, elementi che non possono esimersi dal partecipare ogni tot anni: Renga, Arisa, Noemi, Malika Ayane. Insomma, per gli affezionati della kermesse in stile tradizionale, nessuna delusione. Annalisa, Gaia e Irama per gli amanti dei talent, Fedez + Francesca Michielin che sono già candidati alla vittoria, Fasma e Random che “piacciono ai giovani” e quindi okay. Mettiamoci poi una spruzzata di Ermal Meta che non fa mai male, mescoliamo con un Bugo che tenta il riscatto, condiamo il tutto con un incredibile Max Gazzè insieme alla Trifluoperazina Monstery Band.
Veniamo ora alle scelte che hanno suscitato un po’ di sorpresa e di discussione, fatti salvi i gusti personali. Per quanto siano un ottimo gancio per il pubblico più giovane, è forse un po’ prematura la presenza di Fulminacci e Madame tra i BIG di Sanremo 2021? I motivi del dibattito sono principalmente due: il primo è anagrafico, cioè i due artisti sono davvero molto giovani (secondo qualcuno, fin troppo giovani per essere in quella lista); il secondo si collega al primo e cioè essendo molto giovani, alcuni commentatori hanno osservato come i due artisti non abbiano alle spalle quel minimo di gavetta che occorrerebbe per stare su un palco del genere tra i BIG. Un dibattito che è stato reso più agguerrito anche dal fatto che alcuni artisti (vedi Wrongonyou) siano stati invece inseriti fra i giovani: qualcuno ha addirittura proposto, a questo punto, di abolire direttamente la distinzione fra le due categorie.
Troviamo sicuramente del tutto sensata la presenza fra i BIG di Sanremo 2021 di Aiello: per chi non lo sapesse, l’artista calabrese aveva provato Sanremo Giovani nel lontano 2011 ed era rimasto fuori. Nel 2017 ha pubblicato il suo primo album, senza avere alcun successo. Nel 2019 il singolo Arsenico ha cambiato le carte in tavola e Aiello nel giro di un anno è arrivato al grande pubblico raggiungendo numeri che prima di certo non aveva. Naturalmente anche in questo caso ci saranno state le spinte giuste, ma a differenza dei due colleghi sopraccitati, Aiello ha senz’altro dalla sua il fatto di avere alle spalle parecchia gavetta, e dopo tante porte in faccia, merita una rivincita così. Per fortuna non manca un po’ di rock con i Maneskin, un po’ di spettacolo con lo Stato Sociale (cosa si inventeranno questa volta? Un po’ ci manca la nonna che balla), un po’ di poesia con Gio Evan.
La vera rivoluzione è, a parer nostro, portare sul palco dell’Ariston l’indie quello vero, l’underground degno di nota, il particolare che fino solo a un anno fa non potevamo nemmeno immaginare in gara. Tra i più interessanti in proposito: La rappresentante di lista con la loro eleganza (ecco, loro di sicuro di gavetta ne hanno fatta e anche molta, finalmente è arrivato il loro momento); Coma Cose nonostante il merito sia quasi tutto della parte femminile del duo, noi speriamo che sorprenderanno chi già li conosce e cattureranno l’interesse di chi invece li ascolta per la prima volta; Ghemon che gioca proprio un altro campionato, sofisticato e di classe; Colapesce e Dimartino che probabilmente gli over 40 non conosceranno ma sono destinati a raggiungere almeno la popolarità di Brunori Sas; Extraliscio insieme a Davide Toffolo, l’accoppiata che non avremmo mai pensato, molto curiosi di ascoltare quello che hanno combinato insieme. Chiudiamo infine la rassegna dei BIG di Sanremo 2021 con Willie Peyote, che dopo una quindicina di anni di attività e cinque album, grazie al successo dell’ultimo lavoro (Iodegradabile, uscito nel 2019), si è sicuramente guadagnato tutto il diritto di essere in lista.
Insomma, l’hype è alto ma dobbiamo ancora attendere qualche mese, tutto sommato pensiamo che sarà un bel Festival, di sicuro rivoluzionario rispetto alle edizioni precedenti ma anche esposto alle critiche (più del solito) per scelte azzardate e con un metro di giudizio troppo orientato alla quantità invece che alla qualità.
In ogni caso sarà un’edizione importante per sensibilizzare il pubblico ed esprimere vicinanza a chi lavora con e per la musica e da un anno a questa parte ha visto crollare ogni certezza. Speriamo che i momenti di noia siano ben pochi; ci piacerebbe che fosse dedicato più spazio alla musica e all’arte in generale e che ci si soffermasse meno sull’intrattenimento spicciolo. Vedremo cosa succederà.
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