
REVIEW: False Flowers by City of Industry
di Luca Cescon
Meglio non farsi ingannare dalle melodie strazianti e autunnali di Kronstadt, opening track di False Flowers, nuovissima uscita discografica targata City of Industry. Quel pianoforte iniziale è nulla in confronto al sound che la band di Seattle riesce a sprigionare nelle tracce seguenti, andando a braccetto con quelle che furono le sonorità dei Bastions e di tutto un certo blackened hardcore europeo di una decina di anni fa.
Approccio punk in tutto e per tutto, con sfuriate veloci e taglienti che terminano senza troppi fronzoli, dopo aver fatto cadere litri di sudore al suolo. Il trio, che già aveva ben risposto negli ultimi anni con una serie di release decisamente in controtendenza rispetto a ciò che sta andando “di moda” negli States ultimamente, risponde “presente”, consegnandoci tredici brani ansiogeni, oscuri e aggressivi che vanno a incrementare una discografia già degna di nota.
I City of Industry sono una di quelle band da tenere d’occhio, perché prima o poi potrebbe giungere l’occasione giusta per spiccare il volo. Se dovesse succedere, nessuno ne uscirebbe incolume.
VOTO: 4/5
TRACKLIST DI FALSE FLOWERS:
01. Kronstadt
02. False Flowers
03. Equinox
04. Alt. Gisney
05. Cabbages and Kings
06. The Body Is a Faithless, Fleeting Friend
07. Your Rope, Europe
08. The Architect
09. Broken Cisterns Hold No Water
10. What a Time to Be Alive
11. I, Who Sleeps in Darkness
12. Embracing the Morals of the Pig
13. The Vain, His Vanity
Etichetta discografica:
self-released (sito per acquistare il disco)
VIDEO DA FALSE FLOWERS DEI CITY OF INDUSTRY:
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