REVIEW: “Heavy Steps” by Comeback Kid
di Luca Cescon
Sapersi mantenere nel tempo è un esercizio per pochi, in ambito musicale. Se la prova di un primo album in studio è difficile da superare per molti, continuare a rilasciare dischi nel corso degli anni lo è per tutti. Volente o nolente, il mercato detta le regole del gioco e nessuno può scampare al giudizio dei fan e delle etichette stesse, sempre più esigenti di prodotti degni di essere gettati in un calderone già strapieno di band, generi e sottogeneri vari.
Quando la carriera parla da sé – come quella dei Comeback Kid – la posta in palio si alza e non si può deludere nessuna delle parti in causa: il quintetto canadese è al ventesimo anno di attività e grazie a uscite discografiche come Turn It Around, Wake the Dead e Die Knowing ha saputo creare un proprio stile unico e amato da centinaia di migliaia di ascoltatori in tutto il mondo. Heavy Steps vede la luce all’inizio del 2022 per Nuclear Blast, etichetta con la quale i nostri hanno collaborato anche per l’uscita del precedente Outsider nel 2017, proseguendo di fatto il percorso interrotto cinque anni fa.
Le melodie che hanno reso celebri i Comeback Kid nel circuito hardcore si uniscono a una verve decisamente più votata al metal – merito (o demerito) anche della produzione affidata a un maestro come Will Putney – mettendo in primo piano cori, basso e batteria per un risultato davvero deciso e aggressivo durante l’ascolto. Featuring di altissimo livello come quelli di Joe Duplantier (Gojira) e JJ Peters (Deez Nuts) alle voci e di Josh Baines (Malevolence) in alcune parti di chitarra arrischino Heavy Steps rendendone gli undici brani molto scorrevoli, soprattutto quando la band sveste maggiormente il suo usuale abito: Menacing Weight e Face the Fire uniscono spinta melodica ed emotività nei testi, mentre Dead on the Fence ci spara addosso uno dei breakdown più heavy degli ultimi anni.
Troppo spesso si sente dire che i Comeback Kid siano musicalmente morti dopo Wake the Dead, che dopo quella release abbiano di fatto tirato a campare. La realtà è tuttavia molto diversa: alti e bassi discografici non hanno minimamente scalfito la volontà della band di Winnipeg a mettersi in gioco con la propria fanbase, con le etichette e con i produttori. Se le prove di maturità artistica non finiscono mai, Heavy Steps ne è la splendida dimostrazione.
VOTO: 4/5
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