REVIEW: “Disturbo della quiete privata” by Le Vite degli Altri
DI SIMONE DE LORENZI
Dall’hinterland milanese Le Vite degli Altri esordiscono con l’EP Disturbo della quiete privata: cinque tracce – anche abbastanza autonome e diverse tra loro – che non le mandano a dire, in cui infondono e fondono (mai confondendoli) emocore, rock alternativo e punk. Il titolo è il figlio provocatoriamente parodico di “disturbo della quiete pubblica”, espressione con cui il 90% delle persone etichetta questo tipo di musica (ovviamente si tratta di gente che appartiene ad altri giri discografici/concertistici, generalmente a basso livello di decibel e che prevedono posti a sedere nel parterre dei palazzetti).
Le diverse sfumature di alternative che animano il disco vengono declinate in soluzioni differenti e, ognuna a suo modo, azzeccate. L’opener Senza più dormire sfoggia un cantato-parlato simile a quanto propongono Appino e gli Zen Circus, salvo poi prendere quella deriva hardcore che anche nel resto dell’EP dà la necessaria botta in più. La traccia più indovinata del disco si conferma Come fai: non per niente aveva guadagnato il gradino più alto nella nostra classifica dei migliori singoli d’esordio del 2023; il fatto è che compendia davvero tutte le componenti messe in campo in questo album e le mescola alla perfezione, esaltando le potenzalità della band.
Al centro del disco, l’incipit rilassato di Alberghi di vetro ci illude per un momento che la canzone possa avere il ruolo di pausa nella tracklist, ma ecco che subito ritroviamo quella foga che ormai abbiamo imparato a riconoscere. A seguire c’è Stefano, che strumentalmente parlando è il pezzo più emo dell’EP ed è quello che riesce ad equilibrare in maniera più efficace le parti delicate e quelle irruenti. A conclusione, Temporale spinge sul pedale dell’aggressività con la sua brevità tutta punk rock (quel punk rock da pub, verrebbe da dire, senza però dargli una connotazione negativa, anzi: è la traccia che più di tutte rende il lato in un certo senso comunitario e identitario che fa da contrappeso alle esplosioni di segno privato).
Insomma: ci sono le urla, c’è l’emotività, c’è quella sensibilità che piace tanto a noi venti-trentenni. C’è, per tentare un riassunto, lo sfogo ma senza i lacrimoni: Disturbo della quiete privata contiene solo la pars costruens de Le Vite degli Altri, la volontà costruttiva e non distruttiva del punk; ma allo stesso tempo invita a uno scossone interiore per radunare ed espellere i cocci rotti dentro di noi. Prima prova superata a pieni voti: finché ci saranno band come loro, continueremo a disturbare la quiete (privata e pubblica).
TRACKLIST DI LE VITE DEGLI ALTRI – DISTURBO DELLA QUIETE PRIVATA
1. Senza più dormire
2. Come fai
3. Alberghi di vetro
4. Stefano
5. Temporale
Etichetta discografica:
self-released