
Meet Me In The Bathroom: il bagno del Bar Maurizio
Prima di avventurarti in un locale in cui non sei mai stato prima, ti sei mai chiesto se il bagno fosse un luogo confortevole dove poter fare i propri bisogni o se sarebbe meglio portarseli a casa?
Meet me in the Bathroom è la rubrica perfetta per te!
Maurizio ti si ama
di Allaria
Dopo una lunga pausa, causata dal motivo che tutti conosciamo, eccoci tornare a parlare del percosìdire desain dei bagni più marci e strambi dei locali italiani.
Quando Lucio Dalla diceva che nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino, aveva ragione. Forse l’unico posto del centro in cui ci si può un po’ perdere è il bagno del Bar Maurizio, e non tanto per una questione di orientamento.
Un bar a onore del quale – ho scoperto per caso – è stata recentemente dedicata una canzone, scritta e interpretata da tale Nicola Galleani, che sogno amici!
Già solo l’ingresso della sala da bagno abbaglia con questa porta marrone su cui è stato accuratamente disegnato il logo della Fondazione Prada (anch’essa con una toilette certamente meritevole).
Il vero degrado è l’abitudine a vivere
La moltitudine di colori e font, tutti diversi, ci fa pensare a quanto sia avvincente questa mania di lasciare dietro di sé la propria idea, la propria firma, il proprio pensiero o il proprio progetto, nonché utile ai fini di marketing. Ma ci ricorda anche quanto sia meglio evitare di improvvisarsi graphic designer, e quanto sia invece più saggio mollare ‘sti 50 euro al tuo amico che studia alla Naba.
Fra le scritte più carine “non dire una parola che non sia d’amore”, “non dirmi come essere donna” “ti amo Barbara”, “c’è chi ti scopa il cuore”, ma pure “il vero degrado è l’abitudine al vivere”.
Tra questo marasma di contributi creativi penso che il risultato più appealing sia quello conferito allo scatolotto dello sciacquone. Il motivo è da attribuire all’incantevole combinazione di colori, nonché ai due divertenti cactus che fanno da protagonisti.
Tocco di classe il bicchiere di plastica incastrato nella tubatura del lavandino, e infine la scritta “Maurizio ti si ama”: non so chi tu sia, ma condivido.
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