POST HUMAN NeX GEn by Bring Me the Horizon – Recensione

di Martina Pedretti

Finalmente sono tornati i Bring Me the Horizon, con un album che ormai da mesi sembrava essere solo un miraggio, un’allucinazione collettiva. Invece POST HUMAN NeX GEn è arrivato a sorpresa da un giorno all’altro, dopo mesi che il suo debutto veniva rimandato (complice forse l’uscita di scena di Jordan Fish).

Siamo davanti al secondo di quattro capitoli dell’era Post Human della band, iniziata con Survival Horror nel 2020, che ci ha regalato perle intramontabili come Kingslayer con le BabyMetal e Obey con Yungblud.

POST HUMAN NeX GEn è un concept album, misterioso e criptico, che spinge l’ascoltatore a indagare e voler scoprire sempre più dettagli che si nascondono silenziosamente tra i suoi testi e all’interno della produzione.

Sicuramente la prima cosa che salta all’occhio aprendo la pagina Spotify dell’album è: “Ma perché i titoli sono scritti come sCrIeVamO uNa VoLtA su MsN e NeTlOg?”. Superato questo scoglio si nota subito che il disco pullula di grandi singoli che ci hanno accompagnato in questi mesi in cui abbiamo aspettato la sua uscita. Stiamo parlando delle già iconiche Kool-Aid, Lost, Strangers e AMEN e delle più controverse Die4u e Darkside.

Questi brani hanno fatto da tramite da Post Human Survival Horror a NeX GEn, mostrandoci un nuovo lato inedito dei Bring Me the Horizon, più sperimentale ed essenzialmente… fuori di testa. Se però del primo avevamo apprezzato la scelta di dare valore alla qualità sopra alla quantità, questo fattore manca nel nuovo album, che invece è composto da 16 tracce che risultano quasi soffocanti e fin troppo rischiose.

Oltre ai singoli già usciti, non possiamo non citare Top 10 staTues tHat CriEd bloOd e n/A, che con un mix di nostalgia e rabbia risultano gli esperimenti meglio riusciti di questo progetto. Ci spingono invece al limite brani trascendentali, strumentali e provocatori come puss-e e Dig It (che dura 7 minuti e ci ricorda le vecchie hidden track a tempi dei CD ma che funziona poco nell’epoca delle playlist su Spotify).

Per NeX GEn i BMTH hanno deciso di convocare anche due artisti di spessore per il loro featuring, Aurora e gli Underoath. Se da una parte l’imprevisto nu metal anni ’00 di liMOusIne non convince appieno, risultando fin troppo noioso, dall’altra sorprende in positivo a bulleT w/my namE On.

In conclusione questo nuovo album che potremmo solo definire un agglomerato di Nintendo-core e hyperpop, mischiato a screamo emo e metal in tutte le sue sfaccettature, è un esperimento riuscito ma non al 100%. Sicuramente la mancanza di Jordan Fish, che per anni è riuscito a dare vita alle idee folli di Oli Sykes, rendendole cose coese e appetibili all’orecchio, si fa sentire, rendendo incompleto il progetto.

Questa scissione è palpabile soprattutto dal fatto che l’album contiene ben 5 singoli, usciti nell’arco degli ultimi anni, che sono tra i brani più riusciti di POST HUMAN NeX GEn, ma che ormai hanno già 2-3 anni. Perciò è difficile riuscire a sentirli parte integrante di questo album, e non trattarli come hit a sé stanti, considerando quanto si percepisce la presenza di Jordan al loro interno e di conseguenza la sua assenza nelle altre tracce.

VOTO: 3½ /5

Top track: Top 10 staTues tHat CriEd bloOd, n/A, Lost, Kool-Aid, Strangers e AMEN

Tracklist POST HUMAN: NeX GEn

  1. [ost] dreamseeker
  2. YOUtopia
  3. Kool-Aid
  4. Top 10 staTues tHat CriEd bloOd
  5. liMOusIne featuting  AURORA
  6. DArkSide
  7. a bulleT w/my namE On featuting Underoath
  8. [ost] (spi)ritual
  9. n/A
  10. LosT
  11. sTraNgeRs
  12. R.i.p (duskCOre RemIx)
  13. AmEN! (featuting Lil Uzi Vert & Daryl Palumbo of Glassjaw)
  14. [ost] puss-e
  15. DiE4u
  16. DIg It

TOUR:

Vi ricordiamo che il 7 luglio i Bring Me The Horizon saranno in Italia per un’unica data sul palco dell’ippodromo SNAI San Siro. Saranno protagonisti degli I-Days Milano Coca-Cola 2024, assieme a Yungblud, ma senza i Bad Omens, che hanno da poco cancellato il tour estivo.

Tenete gli occhi aperti per le prossime novità di TBA Magazine!

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