Yellowcard band

Yellowcard: Childhood Eyes è la nuova canzone, e tutte le news della settimana

(Ri)Diamo il bentornato agli Yellowcard con il nuovo brano Childhood Eyes

Lo scherzetto di riunirsi ce l’avevano già fatto nel 2010, però all’epoca era una cosa che tutti si aspettavano dopo l’improvviso breakup del 2008 seguito ai flop commerciali dei precedenti due dischi (che però sono poi stati ampiamente rivalutati). Una reunion degli Yellowcard dopo lo scioglimento del 2016 era invece molto meno ipotizzabile: perché la band aveva ampiamente reclamizzato la propria fine, con un lungo tour mondiale e un album d’addio, perché Sean ha messo sù famiglia, perché insomma, erano passati ormai più di cinque anni senza che nulla si muovesse.

E invece arriva il Riot Fest con un’offerta che non si può rifiutare, e così ecco che la band torna in sella per uno show, diventato poi un minitour inglese con lo Slam Dunk più un concerto a Londra, e ora l’annuncio dell’uscita di un EP. Il comeback EP degli Yellowcard si chiama Childhood Eyes, titolo molto fitting per quell’eterno bambino di Ryan Key (è un po’ una frecciatina ma noi gli vogliamo bene, eh; del resto siamo eterni ragazzini pure noi che scriviamo di musica).

La canzone è un po’ così così, parecchio leggerina, forse fin troppo per lo standard a cui ci hanno abituato gli Yellowcard fatto di tanta melodia ma anche chitarre importanti; il ritornello è abbastanza accattivante ma non così tanto da restare in testa. Insomma, più la ascoltiamo, più crediamo che Childhood Eyes sia un brano un po’ scialbo per essere quello con cui si annuncia il ritorno. Ci auguriamo che il resto dell’EP, fuori il 7 luglio su Equal Vision, possa invece invertire il nostro giudizio, anche se alla fin fine cos’altro importa se non il fatto che gli Yellowcard siano di nuovo fra noi? [AM]

 

AmEN! È il nuovo singolo dei Bring Me the Horizon

I Bring Me the Horizon ci presentano la loro canzone estiva, amEN!, che vede la collaborazione di vari artisti come Lil Uzi Vert e Daryl Palumbo dei Glassjaw (!), con l’idea di voler unire più generi parecchio diversi. La canzone che arriva a un mese Lost porta in sé alcuni elementi tipici della band ma allo stesso tempo fonde anche elementi davvero differenti fra loro. Il singolo di base è pienamente metalcore, intervallato da qualche strofa pulita che però non riesce a brillare. Anche le diverse voci non riescono a trovare un’originalità intrinseca, che purtroppo fa perdere molto alla canzone. [MCC]

 

La brevità della vita cantata dai Trophy Eyes con Life in Slow Motion

Il De brevitate vitae era di Seneca, vissuto nel primo secolo d.C., eppure anche a secoli di distanza l’uomo continua a riprendere gli stessi temi: il tempo e la caducità della vita. I Trophy Eyes presentano così Life in Slow Motion che farà parte del nuovo album Suicide and Sunshine in uscita il 23 giugno per Hopeless Records, arrivando così al quarto singolo dopo Blue Eyed Boy, Kill e What Hurts the Most. Il video ripercorre la storia dell’esistenza umana e viene affidato a una ballad il compito di esternare i desideri più profondi dell’uomo, risultando in tre minuti meditativi che permettono di staccare la spina da tutto e pensare un po’ a noi stessi. [MCC]

 

I Fever 333 cambiano l’intera lineup (cantante escluso) e pubblicano il singolo $wing

Di band osannate come i Fever 333 negli ultimi anni nel rock alternativo ce ne sono state ben poche. Del gruppo fondato da Jason Aalon Butler dopo la fine dei Letlive si è lodata l’intensità e l’energia scatenata dei concerti dal vivo, si è parlato bene delle canzoni con la loro unione di rap, rock e metal, si è elogiato l’impegno politico dei testi. Sul live non mi pronuncio non avendoli mai visti; sulle canzoni in sé ci sta che piacciano, anche se non è davvero nulla che non sia stato fatto da band come i Rage Against the Machine; sullo spessore politico dei testi meglio stendere un velo pietoso: un’accozzaglia di slogan vuoti e frasi fatte buoni giusto per la generazione dei social media.

Nel 2022 tutti i membri dei Fever 333 hanno mollato la band, facendo capire di aver scazzato con Butler; visto però che la band stava andando bene, il frontman non ci ha pensato sù due volte a recuperare nuovi membri e ripartire. Ecco allora il nuovo singolo $wing, che esce per Century Media Records; stavolta Butler se la prende con “lo sfruttamento storico nel settore sportivo di persone di colore e la loro lotta per l’autonomia”. Lo fa su un pezzo rap metal dove la componente rap è decisamente prevalente nel cantato; il ritornello è fatto apposta per sembrare energico e accattivante anche se i “la la la” fanno abbastanza ridere, ma l’intero pezzo sa un po’ di plastica e sicuramente si pone come una versione molto più scialba di chi ha fatto tutte queste cose molto meglio già trent’anni fa. [AM]

 

Magnolia Park e 408 di nuovo insieme su Manic

Capita spesso che una città dia vita a diversi artisti e in casi come questi immancabilmente si formano grandi amicizie che sfociano poi in collaborazioni; è il caso dei Magnolia Park e dei 408, che vengono entrambi da Orlando, in Florida. I due gruppi avevano già lavorato insieme in passato: nel 2021 sull’energica Nice to Meet You (che andava incontro alle influenze elettroniche dei primi) e l’anno successivo sull’iconico tributo a Mark Hoppus insieme a Kellin Quinn. Manic è il terzo prodotto del loro legame, parla di relazioni tossiche e funziona alla grande. Il sound è quello che i Magnolia Park hanno definito nel loro ultimo album Bakus’ Revenge, ormai riconoscibile: una versione aggiornata e originale del pop punk, energica e coinvolgente. Qui sotto trovate il videoclip, che omaggia Dammit dei blink-182. [SDL]

 

There with Me anticipa il self-title dei Sundressed

A due mesi da Fuck It Up con gli Have Mercy i Sundressed hanno finalmente rivelato la data di pubblicazione del loro self-titled: è in uscita l’11 agosto per Rude Records e per celebrare la notizia ci regalano un altro dei dieci brani che andrà a comporre il loro quarto album. There with Me è una canzone d’amore che parla di “lasciare che il passato sia il passato ed essere un partner sano e positivo per qualcuno”, la cui emotività trova il corrispettivo melodico in un tranquillo pop rock. Si tratta di un brano innocuo ma che non annoia e probabilmente sarà una buona ballad per il disco. [SDL]

 

Il pop punk di una volta con Tired dei The Second After

Andate subito a seguire i The Second After, perché sono tra le band che bisogna assolutamente tenere d’occhio. Il gruppo proviene dal North Carolina ed è attivo solo dal fatidico 2020, ma anziché abbracciare l’ondata di emo trap alla MGK ha imbracciato le armi e deciso di difendere il pop punk di una volta, quello che dieci anni fa facevano Neck Deep e State Champs, ma aggiungendoci un tocco di emo che li avvicina a Knuckle Puck e Real Friends. Oltre all’EP di esordio di tre anni fa hanno pubblicato un singolo nel 2021 e uno nel 2022; sperando che Tired non segua questo trend di singole uscite annuali, auspichiamo nuova musica presto e chissà, magari un bell’album. [SDL]

 


Oltre alla nuova canzone degli Yellowcard Childhood Eyes, potete leggere tutte le nostre news a questo indirizzo!

Seguite TBA Magazine anche su Twitter e su Instagram.

Post a Comment