Cheap Date: nuovo video e intervista alla band casertana
di Luca Cescon
Oggi sulle nostre colonne vi presentiamo il video di Cheap Date, singolo della omonima band di Caserta uscito lo scorso giugno. Un brano che si allinea perfettamente al mood revival che, soprattutto negli Stati Uniti, sta facendo tornare sulle colonne delle riviste di settore le parole “shoegaze” e “grunge” come mai prima d’ora. Reduci dalla release del loro primo EP, intitolato In Gloom e pubblicato nel 2019, i Cheap Date aggiungono alla scena underground del Sud Italia melodie accattivanti e spensierate che si discostano, almeno nel sound, dal contesto hardcore. Abbiamo colto l’occasione per scambiare qualche parola con Angelo, chitarrista della band.
Cheap Date è il titolo del vostro nuovo singolo – uscito poco più di due mesi fa – che richiama anche il nome della band stessa. Quando avete iniziato a lavorare su questo nuovo brano? Quali album – del presente e del passato – ne hanno maggiormente influenzato la scrittura e cosa potete dirci a riguardo del video che pubblichiamo quest’oggi?
Ciao Luca, prima di tutto grazie a te e TBA Magazine per averci dedicato questo spazio per poter fare due chiacchiere, è bello sapere che qualcosa continua a muoversi nei circuiti underground. Il nuovo singolo Cheap Date è nato subito dopo l’uscita del nostro EP In Gloom, poco prima di far partire il tour che fu poi annullato per via della pandemia. Riflette esattamente quello che era il nostro stato d’animo in quel momento: una parte di noi più spensierata, per rilasciare la tensione dopo le sonorità più riflessive dell’EP, e un altra più introspettiva.
Abbiamo sicuramente varie influenze e cose che ci hanno ispirato, partendo dal sound dalla Seattle di fine anni ’80 fino agli anni ’90, lo shoegaze inglese e andando avanti fino al più moderno rock e grunge revival. Nirvana, Mudhoney, Betty degli Helmet, Loveless dei My Bloody Valentine per nominare qualche disco del passato che mi viene in mente, e comunque la lista sarebbe troppo lunga.
Per quanto riguarda il singolo Cheap Date, c’è un’attitudine più happy un po’ alla Weezer, Dinosaur Jr. e dovendoti nominare qualche disco del “presente” sicuramente Floral Green dei Title Fight, Jar dei Superheaven; dell’ultimo periodo sicuramente Between the Richness dei Fiddlehead e The Great Dismal dei Nothing, ma anche ciò che si sta muovendo nel Connecticut con band come Anxious, G.I. Bill, One Step Closer.
Il video invece racchiude tutto ciò che sono stati i mesi precedenti all’uscita: giorni in studio lavorando a preproduzioni di quest’ultimo e di altri pezzi, giorni di prove prima di alcuni concerti che abbiamo fatto in questo periodo, il making of delle tape che hanno tutte uno spray logo che richiama l’artwork, fatto di nostro pugno su ogni cassetta… insomma, un modo per guardarci indietro con un pelo di nostalgia.
La voglia di non rimanere bloccati in attesa di uscire con un nuovo EP vi ha portato a rilasciare Cheap Date quasi senza pensarci. Cosa vi lascia di positivo il passato lockdown, in termini di scrittura dei pezzi, e quanto invece una situazione come quella dalla quale stiamo finalmente uscendo vi ha penalizzato? Proprio nell’ultimo periodo siete anche tornati live a Napoli, Arezzo e Caserta: raccontateci come è andata.
È stato difficile portare tutto avanti ma alla fine ce l’abbiamo fatta. La situazione ci ha molto penalizzati perché avevamo delle date sparse in tutta Italia delle quali siamo riusciti a fare solo le prime due al sud (Bari e Cosenza) prima di salire al Nord Italia, ma in ogni caso abbiamo scritto nuova musica e ultimato questo singolo come assaggio di quello che verrà.
Cosa ci ha lasciato di positivo? Forse solo più voglia di suonare. Infatti stiamo cercando di chiudere alcune date per tornare in giro. Siamo tornati dal vivo e per adesso abbiamo fatto tre date: Napoli, Arezzo e Caserta. Siamo molto contenti di poter tornare a suonare e la risposta è stata molto positiva. Le restrizioni ci tengono ancora lontani da quello che è un concerto vero ma speriamo il prima possibile di tornare a vivere questi contesti come abbiamo sempre fatto. Nel frattempo però abbiamo annunciato altre due date: Bari al Ruthless e Roma il 29 settembre al Traffic Club.
Una considerazione sulla scena del Sud Italia: di quali band consigliereste l’ascolto? Quale ruolo può avere il circuito underground nel quale si muovono i Cheap Date nel ritorno del made in Italy all’estero?
È sempre difficile portare il made in Italy all’estero, ma sono anche sicuro che l’Italia ha molto da offrire ed è molta la gente appassionata a ciò che succede fuori dai confini del nostro paese. I Fulci ad esempio sono riusciti a riscuotere molto interesse anche al di fuori del territorio italiano, come anche i Blvd of Death di cui due quarti di noi fanno parte, in quanto anche molto legati al contesto hardcore punk.
Potete seguire i Cheap Date su Instagram, Bandcamp, Spotify e Facebook.