Ways Away - Self-titled

New Music Friday: Ways Away

WAYS AWAY: QUANDO UN SIDE PROJECT FA CENTRO

DI VITTORIA BRANDONI

C’è un momento magico nella vita di un avido consumatore di musica durante il quale, ascoltando il disco di debutto di una nuova band, rimane in parte stupito dalla sua freschezza, in parte avvolto da una tiepida e piacevole familiarità. Mettere sù il self titled di debutto degli Ways Away è un dolce déjà vu, forse perché il sound ci riconduce a delle figure iconiche come gli Hot Water Music, ed è velato di quella stessa malinconia punk che ci fu proposta un po’ di anni fa da dei giovanissimi The Menzingers. C’è anche qualcosa di moderno nel mix: una produzione accattivante degli strumenti e un’introspezione più matura nei testi. O forse perché pensiamo di non conoscerli ancora, ma gli Ways Away in realtà sono amici di vecchia data.

La formazione infatti vanta membri di gruppi come Samiam, BoySetsFire, Paint It Black e Knapsack. Il timbro profondo e carezzevole della voce lead appartiene invece a Jesse Barnett degli Stick to Your Guns. Ma con tutta l’umiltà che insegna la gavetta hardcore, non vogliono essere di certo definiti un supergruppo. Sarebbe più corretto descriverli come un gruppo di amici carichi di spontanea passione, con un talento sorprendente nello scrivere ritornelli memorabili, e un futuro per ora incerto.

Nonostante facciano parte della schiera di artisti sfortunati abbastanza da debuttare durante una pandemia, e malgrado le agende ovviamente ricolme di impegni per ogni singolo componente del gruppo, Ways Away resta uno dei progetti meglio riusciti del 2020, tra i più cantabili già dal primo ascolto. Di tour non si parla ancora, per cui non resta che alzare il volume in macchina e abbassare i finestrini: abbiamo la colonna sonora perfetta per innamorarci durante un road trip.

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