Obsolete Man: “un appello a resistere” – Intervista
di Luca Cescon
Oggi sulle nostre colonne vi presentiamo il secondo video rilasciato dai californiani Obsolete Man, interessantissima band appartenente alla scena underground di San Francisco in rampa di lancio grazie a un hardcore oscuro e contaminato dal powerviolence e dal grindcore. In totale controtendenza rispetto alle release degli ultimi tre anni, gli Obsolete Man sposano un loro approccio personalissimo di impatto totale e anticonvenzionale, andando a portare anche il proprio nome all’interno di un melting pot, quello americano, in costante evoluzione e rivoluzione.
Abbiamo scambiato qualche parola con la band per parlare del 2020 e condividere con voi il video di Stoic, brano estratto dal primo EP del gruppo intitolato A Short History Of Decay, rilasciato lo scorso marzo.
Il vostro primo EP è uscito all’inizio dell’anno: come è stata la risposta del pubblico fino ad ora? Avete lavorato su nuovo materiale ultimamente?
Date le circostanze, il nostro primo EP ha ricevuto un ottimo riscontro. Autoprodurre un EP durante la pandemia è stata senza dubbio una sfida, ma abbiamo fatto del nostro meglio per trarre un ottimo risultato da una situazione difficile. Abbiamo una fanbase molto affezionata a noi online, ed è stato molto bello vederla aumentare sempre più di giorno in giorno, visto che cerchiamo di essere appetibili sui social media. Abbiamo almeno un altro EP pronto con canzoni che pensiamo valga la pena portare in studio, ma per il momento il nostro obiettivo è senza dubbio quello di promuovere il video di Stoic, brano estratto dal nostro primo lavoro intitolato A Short History Of Decay.
Come descrivereste il vostro nuovo video e il testo del brano? Chi si occupa della scrittura? Quanto siete stati limitati dalla pandemia a livello personale, in primis come amici che suonano insieme?
All’interno della band scriviamo tutti quanti, ma il testo di Stoic è stato scritto dal nostro cantante Robby insieme al chitarrista Gino. A livello concettuale, il brano parla della sfida alle norme sociali e alle aspettative del governo che ci tramutano in individui standardizzati, soprattutto relativamente al sistema scolastico americano. In sostanza, un appello a resistere e a non credere ciecamente a ciò che ci trasmettono le autorità. Per quanto riguarda noi, non ci siamo potuti vedere spesso durante la pandemia, ma siamo rimasti in stretto contatto e il fatto di lavorare sull’aspetto social della band ci ha permesso di restare collaborativi e produttivi.
Quali sono le vostre release preferite del 2020 e quali band vi hanno ispirato maggiormente durante la scrittura del primo EP?
Sicuramente il nuovo split dei World Peace insieme a Stress Ghetto & Heckdorlan, trattandosi anche di tre band local che hanno una forte influenza sul nostro sound. I World Peace, soprattutto, stanno ponendo le basi per qualcosa di importante all’interno della scena powerviolence della Bay Area. Anche la nuova tape self-titled dei Temptation 87 è senza dubbio uno dei nostri lavori preferiti dell’anno: estremamente brutale ma purtroppo non abbastanza riconosciuta. Grieving Birth degli Internal Rot e la nuova release dei texani Bad Ideals sono altri due lavori di studio che ci sono piaciuti particolarmente, oltre a due classici come Impenetrable Cerebral Fortress dei Gulch e California Cursed dei Drain. Come Obsolete Man, siamo decisamente influenzati da band come Spazz e Ceremony dei primi album; anche Every Time I Die e Cursed possono essere annoverati tra i gruppi che determinano in qualche modo il nostro sound, soprattutto nel cantato di Robby. Per il nostro batterista Scott, i Baptists sono senza dubbio una grande forma di ispirazione, mentre le derivazioni technical death metal sono da attribuire all’amore di Gino per gli Animosity.
Cosa dobbiamo aspettarci dagli Obsolete Man in futuro?
Un nuovo video, più contenuti, merch esclusivo, un secondo EP e forse addirittura un live stream.
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