Stake Everything Why Everyone Left

Old Music Friday: Why Everyone Left

DI SIMONE DE LORENZI

I WEL festeggiano i dieci anni di Stake Everything

È tempo di anniversari per il pop punk italiano e quando c’è da festeggiare noi della scena siamo sempre pronti, anche se ci fa sentire terribilmente vecchi. A fine 2023 i The Last Confidence celebravano dieci anni di attività con un disco intitolato proprio 10 Years, e anche i WEL spegnevano le dieci candeline della loro carriera. Un doppio compleanno che festeggeranno il 13 gennaio allo Zu di Parma per il Pop Punk Mosh Party, riportando dal vivo brani che non sentivamo da un bel pezzo.

Per l’occasione i WEL ritornano Why Everyone Left ripubblicando il loro EP d’esordio Stake Everything, uscito nel 2014, in un’edizione “10 Years Anniversaryche presenta le sette tracce riregistrate e remixate in una qualità decisamente migliore e restituisce dignità a strumentali e voci senza sacrificare la fotta giovanile che stava alla loro base. Erano gli anni dell’allora ricca scena pop punk e easycore e il disco nei primi tempi permise ai WEL di aprire band come Me vs Hero, Chunk! No, Captain Chunk!, As It Is, Trophy Eyes e Trash Boat.

Il gruppo portava alta la bandiera dell’heavy pop punk e i primi due pezzi dell’EP compendiano tutto quanto poteva cercare una band easycore ai tempi: il breakdown durante il bridge, accenni di gang vocals, qualche scream degno degli A Day to Remember. Non poteva esserci miglior apertura di The Shot, con il suo ritornello catchy che a riascoltarlo ora ci fa rimpiangere di non aver ascoltato abbastanza questa canzone, mentre probabilmente ricorderete l’alternanza di voci in It’s Not Me (precedentemente It’s Not Me, That’s Hopeless) in quello che fu il loro primo videoclip.

Se Passion First ha un sapore meno generic, Battlefield si sposta addirittura, sempre sulla scorta degli ADTR, su terreni post-hardcore che svelano un lato quasi metalcore che poi non abbiamo più ritrovato. Dopo queste canzoni un filo più ambiziose ci pensa la classica No Messages – il pezzo l’avevamo già conosciuto in questa nuova versione nel 2021 – a riportarci sul pop punk sbarazzino. Concludono una falsa Outro strumentale dal sapore nostalgico e l’altrettanto breve Track 7, dal titolo inequivocabilmente descrittivo, in cui sfogano tutta la loro aggressività hardcore.

La scommessa di fare ancora pop punk

Potrebbe sembrare che Stake Everything (10 Years Anniversary) risponda a una comoda operazione nostalgia, ma in realtà si tratta di una mossa abbastanza controcorrente: il recente revival pop punk richiede ben altro che riff easycore, gang vocals, scream, breakdown e il cantato in inglese. Molto più genuinamente i WEL hanno deciso di valorizzare le proprie origini, dove tutto è iniziato.

Forse è il caso di cogliere l’occasione per rispolverare questi testi – preziosi adesso che siamo caduti nel pessimismo postpandemico – in cui ci esortano a combattere contro una vita monotona e banale. Già il ritornello con cui si apre il disco è una dichiarazione d’intenti: “We’re gonna make some history, tonight we stake everything”. Dieci anni fa i WEL hanno davvero puntato tutto. E hanno scommesso la puntata vincente: il loro lavoro è stato ricompensato da dieci anni di passione, soddisfazioni, buona musica, concerti, tour, urla sottopalco, poghi, singalong, birrette e nuovi amici.

Why Everyone Left. Perché tutti se ne sono andati. Ma i regaz di Modena non se ne sono andati e sono più vivi che mai.

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