Once Upon a Soundtrack: The Bots
SIAMO TORNATI CON LA RUBRICA ONCE UPON A SOUNDTRACK, IN CUI GLI ARTISTI CI RACCONTANO QUALI SONO STATE LE LORO PRINCIPALI INFLUENZE MUSICALI ATTRAVERSO UNA PLAYLIST. QUESTA VOLTA È IL TURNO DEI THE BOTS!
Mikaiah Lei, frontman della band di Los Angeles The Bots, ci racconta le sue maggiori influenze musicali attraverso una playlist! Potete trovare la playlist dei The Bots qui sotto, e tutte le altre playlist sul nostro Spotify.
Animal Collective – Daily Routine: è stata la loro prima canzone che io abbia mai sentito, adoravo quanto fosse interessante la parte strumentale rispetto alle canzoni pop dell’epoca.
Avalanches – Frontier Psychiatrist: me l’ha fatta conoscere il mio insegnante di inglese del liceo Mr. Livingston. L’ha suonata davanti a tutta la classe e ci ha detto che erano una band che avremmo dovuto ascoltare.
Bjork – One Day: è una canzone così bella, sembra un’esplosione di energia e speranza. È anche una canzone davvero fantastica per iniziare la giornata.
Bob Marley – Selassies in the Temple: è uno dei miei brani preferiti dell’infanzia. Ricordo che i miei genitori giocavano sempre in casa e mia madre cantava e ballava.
Cocteau Twins – Oomingmak: ha un loop di chitarra così ipnotico e un riverbero stratificato che sembra creare un paesaggio onirico. Assolutamente mozzafiato!
Maxine Brown – Oh No Not My Baby: è un’altra canzone della mia infanzia che i miei genitori suonavano in casa insieme ad altre vecchie canzoni e canzoni reggae. Mi fa ricordare quei giorni tranquilli e la nostalgia della giovinezza.
Micachu and the Shapes – Turn Me Well: la versione registrata è fantastica, l’uso dell’aspirapolvere come strumento è geniale ma adoro la versione acustica di NPR. È così cruda e cool, il suono della sua chitarra e la resa complessiva della performance è così unica.
Os Mutantes – Panis Et Circenses: era su un CD di greatest hits che il mio amico Jeff mi ha regalato un po’ di tempo fa ed è stato uno di quei momenti che ti cambia la vita. Il modo in cui quelle canzoni sono state registrate e i suoni che sono stati in grado di creare. Questa canzone in particolare è pazzesca, le trombe sono la mia cosa preferita in assoluto.
Suicide – I Love You: è una di quelle canzoni che hanno cambiato il modo in cui concepivo la musica e come può essere suonata. È solo un loop di drum machine con tasti e voci che riesci a malapena a sentire, ma lo adoro e mi emoziona ogni secondo.
White Stripes – Little Room: è un altro esempio perfetto di canzone minimalista, si tratta letteralmente di batteria e voce. Così facile da suonare, così accattivante, e così divertente. La scrittura di questa canzone è al minimo indispensabile ma nel frattempo è così potente ciò che può fare.
I The Bots sono una rock band di Los Angeles e 2 Seater è il loro primo album dopo sette anni di silenzio pubblicato per Big Indie Records. L’album è stato prodotto dal vincitore di un Grammy Adrian Quesada dei Black Pumas ed è un lavoro che raccoglie influenze di diverso genere. Ognuna delle 10 tracce che lo compongono è stata scritta tra i 19 e i 22 anni del frontman Mikaiah Lei che ha poi riscritto riscritto e registrato quelle canzoni anni dopo, riuscendo a trovare finalmente le parole giuste per i temi trattati, come quelli nel loro ultimo singolo “Girl Problems” di cui potete guardare il video qui sotto.
Ricordiamo che è online la special issue di TBA Magazine dedicata a Machine Gun Kelly e al suo nuovo disco pop punk Tickets to My Downfall. All’interno articoli, curiosità, playlist e contenuti speciali sul disco, oltre alle nostre consuete rubriche e recensioni. Puoi leggerlo e scaricarlo comodamente a questo indirizzo.
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