REVIEW: The Correlation Between Entrance and Exit Wounds by SeeYouSpaceCowboy
Stop Calling Us Screamo, recitava ironicamente uno dei titoli di “Songs For The Firing Squad”, penultima fatica discografica dei SeeYouSpaceCowboy, quintetto formatosi nel 2016 a San Diego e già capofila di una nuova ondata revival della quale si sentiva un gran bisogno.
Il loro mix di sasscore, metalcore e dissonanze varie ed eventuali si sta muovendo in alto nel panorama alternative globale, così in alto da aver attirato le attenzioni di un’etichetta che non ne sta sbagliano mezza in quanto a nuovi talenti (Pure Noise Records). Ma non è tutto: in un periodo storico nel quale politica, società e diritti civili sono tornati finalmente di urgente attualità, i Nostri aumentano il tasso della loro aggressività sonora con messaggi anti-razzisti, anti-capitalisti e soprattutto legati stretti come un nodo scorsoio con la comunità LGBTQ.
Non facile schierarsi con questa tipologia di suoni, tutt’altro che pop-oriented ed easy-listening, in maniera così radicale … Ma d’altronde, basta ascoltare una qualunque traccia della già assortita discografia dei SYSC per capire che qua ci si trova tutti di fronte a una band che scriverà un bel pezzo di storia della musica “alternativa” (a modo suo, ovviamente), fregandosene di qualunque compromesso sonoro e testuale.
Il nuovissimo “The Correlation Between Entrance And Exit Wounds” si configura così come la punta di diamante di Connie Sgarbossa e soci, vera e propria dichiarazione di intenti – ma anche lettera a cuore aperto, come nella strappalacrime Late December – a favore di un mondo nascosto di persone marginalizzate, ombre che non riescono loro malgrado a uscire da questo stato di (in)esistenza, figure forti come Sgarbossa stessa, capace di lottare internamente al fine di decifrare e vivere la sessualità che riteneva più sua.
Undici tracce, zero minuti di pace interiore, un continuo tormento trasmesso da un microfono che grida vendetta verso il mondo là fuori (Armed With Their Teeth), dove le delusioni e la tristezza prevalgono senza sosta e tutti siamo vittime di noi stessi, in un modo o nell’altro (Prolonging The Inevitable Forever).
A tutto ciò, “The Correlation Between Entrance And Exit Wounds” ci regala nuovamente una prova superba dal punto di vista strumentale e di songwriting, con testi e musica che tessono insieme violenza sonora e deflagrazioni interiori, anche nei momenti in cui la quiete sembra prevalere sulla tempesta (l’accoppiata No Words, No Compensating Lies / Dissertation Of An Idle Voice ne è l’esempio con la “e” maiuscola). Con brani come With High Hopes And Clipped Wings e Disdain Coupled With A Wide Smile, infine, i SYSC ci sbattono contro un muro, mani al collo, sollevati di innumerevoli metri da terra, con sventagliate di breakdown che ci mozzano il fiato, ormai elemento a noi inutile.
Come anticipato, Pure Noise Records si dimostra etichetta gagliarda e coraggiosa, oltreché lungimirante: dopo aver portato sotto le sue ali band come Year Of The Knife, Knocked Loose e Sanction, ecco garantirsi un altro nome di sicuro interesse e successo con i SYSC, i quali ci consegnano un album da brividi che sarà bene tenersi stretti a lungo come una reliquia.
[LC]
Tracklist:
- Armed With Their Teeth
- With High Hopes and Clipped Wings
- Disdain Coupled With A Wide Smile
- A Space Marked “Escape”
- Prolonging The Inevitable Forever
- Late December
- Have You Lost The Plot?
- Put On A Show, Don’t Let Them See You Fall
- No Words, No Compensating Lies
- Dissertation Of An Idle Voice
- The Phoenix Must Reset
Etichetta discografica:
Video: