New Music Friday: White Reaper
White Reaper: Come essere una rock ‘n’ roll band nel 2019
di Elisa Susini
La musica rock non fa più parte della cultura popolare giovanile da molto tempo ormai, per ragioni abbastanza semplici: l’irreversibile chiusura del bacino musicale coperto da radio e stampa ma anche l’incubo economico (e logistico) per una casa discografica di affidare a cinque tizi del Kentucky e alle loro attrezzature musicali l’arduo compito di creare contenuti in grado di sopravvivere al consumo usa e getta della musica in questi tempi dello streaming.
In poche parole, è molto più semplice fare hip-hop o pop nel 2019 ma i White Reaper sono l’eccezione alla regola.
Il loro indie-rock/garage rock si ispira a band che pur essendo rock, sulla carta, in realtà funzionavano come vere e proprie band pop: i Ramones, ovviamente, ma anche i Cheap Trick, i Kiss, gli Strokes, o i Van Halen.
Le tastiere e l’ansia dei White Reaper avrebbero funzionato bene su MTV 15 anni fa, così come funzionano bene oggi.
Sound moderno, influenze musicali molto varie ma che si amalgamano nel migliore dei modi, una bella spinta indie e delle lyrics che ci ricordano i Dashboard Confessional, come nel brano del 2017 “Eagle Beach”: “Hey, I just wanna be /A real good pair of your blue jeans/But you never leave the house when you’re wearing them”.
I White Reaper sono Tony Esposito, Ryan Hater, Nick Wilkerson, Hunter Thompson e Sam Wilkerson e sono riusciti a convincerci: alla fine si può ancora continuare ad essere presi sul serio pur facendo musica con grandi chitarre, come ci spiega meglio Esposito in “The Stack“: “Se fai ballare le ragazze, anche i ragazzi poi balleranno insieme a loro”.
Il nuovo album dei White Reaper, “You Deserve Love” è in uscita il prossimo 18 ottobre