REVIEW: “The Maine” by The Maine
DI SIMONE DE LORENZI
“8123 means everything to me” cantavano i The Maine in We All Roll Along, nel lontano 2007. Non è certo un caso che il loro nono album sia uscito il primo agosto di quest’anno: o meglio, come direbbero negli USA, l’8.1.23. Sapevamo già che i The Maine fossero artisticamente maturi, ma forse anche loro lo hanno voluto mettere in chiaro facendo uscire un album self-titled.
The Maine è un disco più riflessivo rispetto agli ultimi lavori; non che mancassero elementi di profondità in You Are OK (2019) e XOXO: From Love and Anxiety in Real Time (2021), ma in questi comparivano anche spruzzate di toni più esuberanti che qui mancano. In questo senso il disco assomiglia più a Lovely Little Lonely (2017), e la comunanza di tonalità sulla copertina ne è un indizio: a trionfare è il bianco e nero, in contrasto con i colori sgargianti prevalenti negli ultimi full length.
Non per questo il loro rock – dove il singolo How to Exit a Room lasciava intravedere direzioni leggermente vicine all’alternative che sono state poi poco seguite – si trattiene dall’andare verso il segno del pop, che di tanto in tanto gioca pure con l’elettronica: sfaccettature non patinate ma comunque un po’ zuccherose (Dose no. 2, Blame, Leave in Five), ballabili ma non festaiole (I Think About You All the Time e Thoughts I Have While Lying in Bed, i brani più riusciti del disco). Ma ci sono anche momenti più propriamente intimi, come l’ottima The Mood I’m In / JSYK, l’acustica Funny How? e Cars & Caution Signs.
Rispetto agli ultimi lavori The Maine è forse più coerente nella sequenza delle tracce, mantenendo il tono generale non troppo difforme al suo interno. Il pop dei The Maine non è plasticoso e non corrisponde a una forzata ricerca del sound facile e mainstream; poi ne esce comunque orecchiabile e allora è tutto di guadagnato. Sta qui la differenza con altre band provenienti dalla stessa scena: la loro cura nella selezione dei suoni riesce a evitare ciò a cui sono andati incontro, ad esempio, gli All Time Low in Tell Me I’m Alive.
Spiraling, infine, è una chiusa debole e insignificante – al di là del fatto che fosse impossibile eguagliare un’outro come Flowers on the Grave – a un album altrimenti omogeneo e convincente. Il self-titled dei The Maine ribadisce in ogni caso che ci troviamo al cospetto di una band la cui riserva espressiva e artistica non si è esaurita: i cinque dell’Arizona non si accontentano di crogiolarsi nei fasti passati e cercano di progredire.
TRACKLIST DI THE MAINE – THE MAINE
1. dose no. 2
2. how to exit a room
3. blame
4. leave in five
5. the mood I’m in / jsyk
6. i think about you all the time
7. thoughts i have while lying in bed
8. funny how?
9. cars & caution signs
10. spiraling
Etichetta Discografica:
8123 Records/Photofinish (sito per acquistare il disco)
Oltre al nuovo disco self-titled dei The Maine, potete leggere tutte le nostre recensioni a questo indirizzo!
Seguite TBA Magazine anche su Twitter e su Instagram.