ALL IS BEAUTIFUL… BECAUSE WE’RE DOOMED by We Came As Romans - Recensione

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ALL IS BEAUTIFUL… BECAUSE WE’RE DOOMED by We Came As Romans – Recensione

02/09/2025

by TBA

di Sara Giorgio

I We Came As Romans – vecchie leve del metalcore dal Michigan – sono tornati a far parlare di sè grazie alla pubblicazione del nuovo disco ALL IS BEAUTIFUL… BECAUSE WE’RE DOOMED, avvenuta lo scorso venerdì 22 agosto per SharpTone Records.

Anticipato dai singoli culture wound, bad luck e no rest for the dreamer, ALL IS BEAUTIFUL… BECAUSE WE’RE DOOMED rappresenta una profonda evoluzione creativa per i We Came As Romans.
Nato dall’introspezione e plasmato dal viaggio personale della band attraverso trionfi e tragedie, il disco affronta tematiche di esistenzialismo, gratitudine, perdita e i cicli perpetui della vita.

La conformazione del concept album è quindi ispirata alle nozioni filosofiche di morte e rinascita, che si manifestano nella sua stessa struttura. Per questo motivo, il disco si ripete dalla fine all’inizio senza soluzione di continuità, a simboleggiare che le conclusioni portano sempre a nuovi inizi.

L’album inizia con un delicato passaggio di un minuto intitolato ALL IS BEAUTIFUL… che viene ripreso in chiusura dall’incisivo inno metalcore di BECAUSE WE’RE DOOMED. Qui le due title tracks sono sapientemente posizionate fungendo da segnalibri tra le pagine iniziali e finali dell’opera.

La maggior parte dei brani ha ritmo sostenuto e atmosfera pesante, di cui un esempio lampante è lake of fire. La traccia presenta infatti urla agghiaccianti del cantante Dave Stephens, che parla del sentirsi inutile durante i tentativi di combattere i demoni che lo tormentano. Altro brano brutale ma straordinario allo stesso tempo è red smoke, in cui il frontman mostra nuovamente quanto possano diventare cupi i suoi growl, accompagnati da breakdown totalizzanti.

Poco dopo è la volta del primo singolo culture wound che, in linea con le tematiche del disco, si interroga sull’essenza della vita umana ed è uno dei brani più radiofonici dell’album, grazie soprattutto alla voce cristallina di Stephens e al ritornello orecchiabile e accattivante.

Altri momenti salienti includono where did you go? e no rest for the dreamer: la prima, con la sua natura elettronica e il cantato melodico, va nella direzione opposta alla seconda, caratterizzata al contrario da chitarre implacabili e tono di voce aggressivo.

Nonostante i suoi punti di forza, il nuovo lavoro discografico dei We Came As Romans ha tuttavia raccolto pareri contrastanti.
Mentre alcuni lodano l’ambizione concettuale e il viaggio attraverso cicli di morte e rinascita, altri criticano la produzione piatta e la mancanza di originalità, riconoscendo in ALL IS BEAUTIFUL… BECAUSE WE’RE DOOMED un suono omologato e stanco.