SCUOLA SÒFIA by Aurevoir Sòfia - Recensione

SCUOLA SÒFIA by Aurevoir Sòfia – Recensione

27/11/2025

by TBA

di Sara Giorgio

Dopo una gestazione di cinque anni dall’esordio, che ha permesso agli Aurevoir Sòfia di consolidare la loro reputazione nella scena punk-hardcore nostrana, i cinque da Cinisello Balsamo tornano a far parlare di sè col nuovo album SCUOLA SÒFIA. Il secondogenito full-length è infatti disponibile su tutte le piattaforme digitali dallo scorso 21 novembre, per Kick&Snare Productions.

A seguito di un 2025 che ha visto la band lombarda calcare palchi non facili da conquistare, è proprio con la parola “coraggio” che SCUOLA SOFIA viene descritto dagli stessi componenti. Un lavoro più personale rispetto all’esordio di Wither, figlio delle scelte sonore, di scrittura e dell’uso di più lingue. Tutte tecniche vincenti per assicurarsi una posizione di spicco nel panorama alternative punk odierno, locale e non.

L’album si apre con la title track SCUOLA SÒFIA, un inno breve ma diretto nella metrica e nel testo, ammorbidito nel mezzo da un interessante riff melodico emo-riferito. La successiva COPIEDICOPIE è invece uno sfogo dalla concreta vena punk. Qui si prova ad esprimere – prima in italiano, poi in francese – la difficoltà nel rimanere artisti autentici, anche quando la via più semplice sarebbe adattarsi agli standard vigenti diventando, per l’appunto, “una copia di copia di te”.

Con HO SCRITTO UNA LETTERA veniamo poi lanciati direttamente nel pogo senza alcun preavviso se non un’intro iraconda, dove a spiccare è la voce che anticipa una cavalcata hardcore a cassa dritta.
Comunque lo stesso ci accoglie invece con dolcezza, in un brano dove inglese e italiano si mescolano accompagnati da chitarre dai riff leggeri, in perfetto contrasto col tono di voce del testo. Quest’ultimo sofferto e melanconico.

Passando per Anything, si arriva in seguito a Cadillac II, il primo vero esperimento sonoro che ci aveva anticipato il disco già nel 2024. Qui la band ha unito magistralmente tre lingue, in un brano in cui il desiderio di rivalsa e la sperimentazione prevalgono, permettendole di alzare la testa e riprendersi gli spazi dovuti.

Così si arriva al gran finale con 27, ormai un numero onnipresente e una garanzia nel panorama degli artisti maledetti. In questo ultimo ballo si palesa il lato più emo degli Aurevoir Sòfia, citando un iconico “27 Club” su un’intro acustica e triste. Il brano si trasforma poi in un inno energico e inaspettato, che farà saltellare anche il più malinconico degli ascoltatori.

SCUOLA SÒFIA verrà presentato dalla band il 29 novembre con un release party live al Rock’n’Roll di Milano (info evento), anticipando un 2026 ricco di date in giro per l’Italia.