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King Of Terrors by PRESIDENT – Recensione

di Ilaria Collautti

King Of Terrors è l’EP di debutto del criptico progetto inglese PRESIDENT, pubblicato indipendentemente il 26 settembre e contenente sei tracce autoprodotte, che abbiamo cominciato a conoscere e apprezzare nel corso degli ultimi mesi.

Il progetto, iniziato come solista e poi trasformato in full band, ha suscitato grande clamore prima ancora di pubblicare musica – quando l’annuncio della partecipazione al Download Festival ha spiazzato e incuriosito allo stesso tempo. È stato chiaro fin da subito, quindi, che PRESIDENT si sarebbe rivelato un piano molto ambizioso e di grande portata, fissando da subito ad un alto livello le aspettative.

Come dichiarato dal frontman, nonostante l’immagine e la comunicazione scelta per promuovere la propria musica, PRESIDENT “non è un progetto antireligioso, antigovernativo né antipolitico, ma si tratta di affrontare questioni interiori”.

I brani e le tematiche di King Of Terrors

Il primo singolo e opener In the Name of the Father ha subito definito la natura metal con influenze elettroniche che caratterizza l’intero King Of Terrors. Il tema disperato che racconta il rapporto complicato tra l’artista e la religione, traspare dalle sonorità e dalla voce potente e graffiante dell’eponimo President.

Segue poi Fearless, traccia più convincente rispetto alla precedente, con un ritornello trascinante che offre un appiglio di speranza e salvezza nei testi. In RAGE l’elettronica trova più spazio, soprattutto nella prima strofa, creando un’atmosfera più melodica. Il pezzo raggiunge il suo apice nel finale quando tutti gli strumenti entrano in gioco, dando quell’energia al brano che era mancata nella prima parte.

Destroy Me è il punto più alto di King Of Terrors, con le sue strofe dalla ritmica coinvolgente e i ritornelli facilmente memorizzabili. Il tutto impacchettato a dovere con il breakdown finale che contrasta con la chiusura acustica, ciliegina sulla torta.

Avviandoci alla conclusione dell’EP troviamo Dionysus e Conclave, ultime tracce pubblicate a ridosso dell’uscita del disco, che quindi ci troviamo ad ascoltare e scoprire per la prima volta – se escludiamo i video emersi dalle esibizioni live, dove i PRESIDENT hanno performato l’intero EP.

La prima, come la maggior parte dei brani, risulta più incisiva nel ritornello, da cui traspare la tematica ricorrente del non voler più avere paura. In Conclave, invece, torna principale l’elettronica, abbinata a linee vocali meno cupe rispetto ai brani precedenti. Chiude il disco la promessa di amore eterno, incondizionato e ultraterreno, nonostante il mancato supporto ricevuto nei tempi bui vissuti in vita.

King Of Terrors è un lavoro compatto e omogeneo, in cui le tematiche della mortalità (derivate dall’esperienza personale di perdita di una persona cara) e della paura esistenziale con riferimenti biblici sono centrali e ricorrenti. Compatto risulta anche il sound, con influenze metalcore ed elettroniche che si abbracciano, creando brani dinamici e mai scontati.

Chi sono i PRESIDENT?

Ancora non si conoscono le identità dei PRESIDENT, nonostante le indagini dei fan abbiano identificato con una certa sicurezza il masked singer (occhiolino per quelle poche persone che coglieranno il riferimento – N.d.A.) e di Vice (batteria). Rimangono ancora senza volto invece Heist (chitarra) e Protest (basso).

Mentre cerchiamo di scoprire chi si nasconda dietro all’enigmatico progetto, c’è qualcosa che per il momento sappiamo per certo: non vediamo l’ora di sentire i PRESIDENT live in Italia il prossimo 29 gennaio al Fabrique di Milano, in apertura ad Architects e Landmvrks.

TRACKLIST DI KING OF TERRORS – PRESIDENT

  1. In the Name of the Father
  2. Fearless
  3. RAGE
  4. Destroy Me
  5. Dionysus
  6. Conclave

Etichetta discografica:
King Of Terrors/ADA (acquista il disco)

 

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