
A spasso per Limerick con Anna’s Anchor
di Alessandro Mainini; foto di Anna’s Anchor
Nel 2021 è difficile che un disco catturi l’attenzione per il concetto che ruota intorno a esso, ma Anna’s Anchor è riuscito a creare un’idea bellissima per il suo nuovo album A Glorious Ruction. L’artista di Limerick ha scritto un disco che parla interamente della sua città; ma la cosa più particolare è che il disco è stato congegnato per sincronizzarsi perfettamente con una passeggiata per il centro storico della città irlandese, con ogni singola canzone che fa riferimento a una delle nove tappe della camminata.
Anna’s Anchor è il progetto musicale di Marty Ryan, che è anche chitarrista dei The Winter Passing. Ha già pubblicato tre dischi prima di A Glorious Ruction, fra cui uno del 2015, intitolato The Islands, dove ogni canzone è dedicata a una delle isole irlandesi. Il concept di scrivere musica ispirata e dedicata alla sua terra d’origine non è quindi evidentemente nuovo per Ryan, ma con A Glorious Ruction l’artista ha sicuramente portato l’idea a un livello ulteriore.
Portare a termine un concept album è già particolarmente impegnativo di per sé, ma scriverne uno che sia anche sincronizzato con una camminata di circa 30 minuti è una piccola impresa. La passeggiata in questione ha un nome: si chiama Three-Bridge Walk (c’è anche un account Twitter ufficiale), perché passa per tre dei ponti principali della città sul fiume Shannon, il corso d’acqua più lungo d’Irlanda che proprio a Limerick sfocia nell’Oceano Atlantico.
Musicalmente, A Glorious Ruction si situa in quel limbo fra emo e alternative rock, con qualche punta di folk nelle ballad, che ne fanno in realtà un perfetto disco autunnale. Il suo sound non è concettualmente distante da quello dei The Winter Passing stessi, così come le band di quel tipo di emo portato avanti da gruppi come The Hotelier, Title Fight etc.
È anche un disco che nel suo piccolo cerca di ridurre quanto più possibile l’impatto sull’ambiente: il vinile in edizione limitata è fatto di materiali riciclati, il che vuol dire peraltro che ognuna delle sue 250 copie è unica e diversa da tutte le altre. Si può ordinare su Bandcamp, la piattaforma di streaming più attenta a riconoscere i giusti compensi agli artisti.
Qui sotto potete vedere la mappa della Three-Bridge Walk, su cui è basato il disco. Percorriamola immaginandoci di trovarci a Limerick in questo momento, con il disco nelle cuffiette al giusto volume.
Si parte dalla sponda destra dello Shannon, all’inizio dello Shannon Bridge. Dei tre ponti del centro cittadino, è il più recente (aperto nel 1988) e decisamente il meno bello da vedere. Shannon Bridge è anche il titolo del primo brano: il suo ascolto dovrebbe durare quanto l’attraversamento del ponte. Si tratta di una delle canzoni più intense del disco, ed è da ascoltare sul calare della sera, per vedere le luci della città e immaginare di essere trascinati dal fiume verso l’estuario poco distante.
Attraversato il ponte, ci si trova davanti uno degli elementi più caratteristici della skyline di Limerick, dato che si vede da praticamente ogni punto della città: la ciminiera dell’ormai da decenni dismessa fabbrica di latte condensato Cleeve’s. È questo anche il titolo del secondo brano, che crea un parallelo fra la situazione della ciminiera, abbandonata e cadente ma ancora in piedi, e la condizione di Anna’s Anchor.
Proseguendo sul lungofiume si passa accanto al secondo ponte, Sarsfield Bridge, un elegante ponte ottocentesco corredato di curiosi lampioni azzurro pastello. Il ponte dà il nome alla terza traccia, dove troviamo anche un riferimento a un’installazione artistica del 2020, opera di una campagna di promozione della cultura che ha scelto alcune frasi tratte da poesie scritte da giovani artisti del posto, installandole lungo i muri della città, come in questo caso la scritta “it will rise with the moon”.
Il brano successivo Sky Is Closer smorza leggermente i toni ma è uno dei più interessanti del disco, in particolare grazie al suo ritornello da “ballad da lupo di mare” che dice “I feel like the sky is so much closer / It’s crushing me in”. Al termine del brano è previsto un breve momento di riposo presso il memoriale in onore delle unità di pronto soccorso e di risposta alle emergenze, e infatti il quinto brano Falls è una sorta di breve interludio.
Ricaricate le energie, si riparte a bomba con A Treaty of Sorts che è la seconda delle canzoni più tirate ed energiche dell’album. Il ritornello ripete “if this really is it” anche se ascoltandolo non lo indovinereste mai; meraviglie dell’accento irlandese. Il titolo fa riferimento alla Treaty Stone che si incontra in questo tratto di percorso, la pietra su cui fu firmato il Trattato di Limerick, che nel 1691 pose fine alla guerra fra Giacomo II, sostenuto dagli irlandesi e sconfitto, e Guglielmo III.

I lampioni azzurri di Sarsfield Bridge con la St. Mary’s Cathedral sullo sfondo
Si arriva così al terzo e ultimo ponte della camminata, Thomond Bridge. Sito nel punto in cui si trovava il più antico ponte della città, quello attuale è in realtà stato ricostruito nel 1836 e presenta una spartana struttura in pietra, che permette di attraversare lo Shannon ed entrare nel cuore di Limerick, con il suo castello e la cattedrale di St. Mary, entrambi menzionati nel riflessivo brano.
La nostalgia per il passato pervade Oldest Part of Town, penultimo brano di A Glorious Ruction. Come dice il titolo ci troviamo nella parte più antica e storica della città, dove sono situati la maggior parte degli edifici di maggior valore culturale e artistico. Il testo parla di cambiamenti dettati dal tempo che trascorre e dalla necessità di crescere, che può valere tanto per la persona cui è dedicato il brano, quanto per la città stessa. Probabilmente la ballata più irlandese del disco, così come parecchio irlandese è questo scorcio di città vecchia.
Attraversando il canale chiamato Abbey River arriviamo alla destinazione finale della Three-Bridge Walk, ovvero l’Arthur’s Quay Park, un piccolo ma grazioso parco che offre delle bellissime vedute della città, del fiume e delle colline circostanti. Come si era già intuito dalla canzone precedente, il disco si chiude con quello che è probabilmente il brano migliore su una nota ancora più nostalgica. Non per nulla la canzone si chiama Derelict, ma nel ritornello troviamo anche un barlume di speranza rappresentato dalle parole “the dream is over [piccolo riferimento ai Pup?] / It’s totally fucked / But I survived this year”, che in quest’anno di pandemia non possono che scaldarci un pochino il cuore.
Potete seguire Anna’s Anchor su Instagram, su Twitter e su Facebook. A Glorious Ruction è disponibile su Bandcamp oltre che su tutte le piattaforme di streaming.
Potete leggere tutte le nostre recensioni a questo indirizzo!
Seguite TBA Magazine anche su Twitter e su Instagram.