
Milanconia by Naska – Recensione
Di Marta Pavani
Con il nuovo EP Milanconia – pubblicato il 21 marzo per Thamsanqa – Naska ci ricorda ancora una volta che dietro al bad boy bello e dannato si nasconde in realtà un animo più nostalgico e fragile, quello di Diego.
Avevamo già avuto qualche assaggio di questo lato più intimo in brani come Piccolo, Pagliaccio e Wando (dal disco La mia Stanza), ma con Milanconia Diego ha voluto mettersi un po’ più a nudo.
Apre l’EP una traccia di un minuto, Ho Smesso Di Essere Un Ragazzo A 18 Anni, che somiglia più a una nota vocale che a un brano effettivo. Frutto di un’urgenza espressiva, Diego racconta la sua adolescenza tormentata, tra ansia dell’affitto da pagare, prime sbornie, delusioni amorose e una Milano non proprio accogliente.
Va detto però che le imperfezioni vocali non passano in secondo piano.
A seguire troviamo i due brani più forti di Milanconia: Milano – singolo pubblicato il 7 marzo – e Non Aspettarmi, la vera ballad di questo EP.
Milano è il racconto di un amore destinato a svanire, ma che comunque vale la pena di essere vissuto. Naska ci regala un ritornello a voce piena da cantare a squarciagola in macchina, meglio ancora se c’è la pioggia a battere sui finestrini.
In Non Aspettarmi, destinata a diventare un brano immancabile ai live – Diego descrive invece la lotta contro i suoi demoni. Dal subdolo istinto autodistruttivo (“Mi faccio a pezzi per poi ritrovarmi”), alla triste autoconvinzione di essere incapace di amare.
Quando l’idea del Naska sciupafemmine stava diventando solo un lontano ricordo, arriva Sex Toys, che ci riporta con i piedi per terra: un brano senza infamia e senza lode, funzionale nello stemperare un po’ il mood.
Per il quinto brano, Diego decide di fare sua Guarda Che Luna, rendendo la canzone di Fred Buscaglione una cover tenebrosa e graffiante, seguito poi da una versione acustica di Piccolo, brano tratto dall’ultimo disco The Freak Show.
Per concludere, arriviamo alla traccia di cui non avevamo bisogno – almeno, non in questo EP: Quando sarò Morto feat. J-AX, anthem goliardico (“Voglio le pornostar quando sarò morto”), poco in linea con le premesse e il sound del progetto. Ora in anticipo di qualche mese, ma la ritroveremo cantata in qualche falò in spiaggia.
Milanconia non è il solito Naska-manifesto di un generic pop punk duro e puro, anche se non mancano nè le influenze nè le menzioni a Kurt Cobain, bensì un tentativo (in parte riuscito) di abbracciare un lato più “clean”, acustico e introspettivo.
TRACKLIST DI MILANCONIA – NASKA
- Ho Smesso Di Essere Un Ragazzo A 18 Anni
- Milano
- Non Aspettarmi
- Sex Toys
- Guarda Che Luna
- Piccolo (Acoustic)
- Quando Sarò Morto (feat. J-AX)