Copertina di The Forever Sessions Vol. 1 degli All Time Low

The Forever Sessions Vol. 1 by All Time Low – Recensione

di Simone De Lorenzi

It wasn’t a phase, mom, it’s a lifestyle. Che non fosse solamente una fase gli All Time Low ce lo ricordano con The Forever Sessions Vol. 1, una raccolta di nove brani ri-registrati in occasione del ventesimo compleanno della band. Il quartetto di Baltimora, che ultimamente ha preso una piega molto pop e mainstream (come nell’ultimo album Tell Me I’m Alive), guarda ai bei tempi andati, quelli che hanno fatto diventare gli All Time Low ciò che sono ora. Eccoli dunque alle prese con i primi, iconici, dischi: Put Up or Shut Up (2006), So Wrong, It’s Right (2007), Nothing Personal (2009). La selezione include diverse tracce tra hit e fan-favorite e ne lascia da parte molte altre; ma confidiamo che il “Vol. 1” del titolo lasci presagire almeno una seconda parte di questo progetto.

In cosa consista la ATL’s Version targata 2024 è chiaro da subito: suoni puliti, più raffinati e una produzione marcata (forse anche troppo). È quello che si sente su quasi tutte le tracce, ma qualcuna ne soffre di più. Tra queste Dear Maria, Count Me In, alla quale – spesso lasciata a fine setlist nei live – questa volta spetta il compito di inaugurare l’album. È il rischio che si corre nel mettere mano a classici percepiti come definitivi (in questo caso ancora di più dopo quel TikTok del 2021). Weightless non fa eccezione e anche lei soffre della produzione massiccia.

 

Se di Coffee Shop Soundtrack e Jasey Rae apprezzavamo il sound grezzo, le smagliature che trasparivano tra il sudore e l’entusiasmo degli esordi, poco resiste alla smussatura e ora di quell’impeto giovanile rimane forse solo lo spirito.

Ma ci sono anche note positive: un’attenzione maggiore ai suoni, qualche preziosismo sonoro, una performance vocale più curata e studiata: ne traggono beneficio, in maniera diversa, canzoni come Six Feet Under the Stars e Poppin’ Champagne. Si prestano meglio a questi suoni iperprodotti le due tratte da Nothing Personal (ma un qualunque brano preso da Dirty Work andrebbe a nozze con questo tipo di mix): i rifacimenti di Damned If I Do Ya, Damned If I Don’t e Lost in Stereo non stravolgono le originali e queste non perdono troppo la loro impronta.

 

Il vero colpaccio, però, gli All Time Low lo fanno in chiusura con Remembering Sunday: in parte perché è acustica e i difetti delle tracce precedenti qua non trovano spazio di manovra; ma soprattutto per le due ospiti. Oltre al violino di Lindsey Stirling, un’artista che ormai abbiamo imparato ad apprezzare anche in ambito alternative, ce n’è un’altra del tutto inaspettata: Lisa Ruocco, dal 2016 Mrs. Gaskarth, che nel bridge stupisce ed emoziona fino alle lacrime. Se a questo punto non state ancora piangendo, vi basti sapere che nel vinile trovate anche Therapy come traccia bonus.

Intenti celebrativi ed artistici a parte, c’è anche una ragione più pragmatica per cui Alex, Jack, Rian e Zack hanno deciso di ri-registrare questi brani, ovvero – Taylor Swift docetper rientrare in possesso dei master di parte del catalogo, che è sotto Hopeless Records. Infatti The Forever Sessions Vol. 1 esce per la neonata sigla, di loro proprietà, Basement Noise Records (in collaborazione con Photo Finish, come già fanno i The Maine): il nome rimanda alla meravigliosa canzone di Wake Up, Sunshine e a quei quattro “stupidi ragazzi nella cantina” del Maryland che suonavano cover dei blink e si sono ritrovati a riempire gli stadi.

 

Insomma, le canzoni evolvono, non restano bloccate e fissate una volta per tutte. Gli All Time Low sono cresciuti e così i brani, insieme a loro. L’operazione portata avanti in The Forever Sessions Vol. 1 forse l’hanno fatta più per loro che per noi; e sarebbe giusto così. Difficilmente i fan preferiranno queste nuove versioni rispetto a quelle che hanno modellato il loro immaginario; e anche questo è giusto così.

 

TRACKLIST DI ALL TIME LOW – THE FOREVER SESSIONS VOL. 1

1. Dear Maria, Count Me In (ATL’s Version)
2. Coffee Shop Soundtrack (ATL’s Version)
3. Damned If I Do Ya, Damned If I Don’t (ATL’s Version)
4. Six Feet Under the Stars (ATL’s Version)
5. Weightless (ATL’s Version)
6. Poppin’ Champagne (ATL’s Version)
7. Jasey Rae (ATL’s Version)
8. Lost in Stereo (ATL’s Version)
9. Remembering Sunday (ATL’s Version) [feat. Lindsey Stirling e Lisa Gaskarth]
10. Therapy (ATL’s Version) [traccia bonus nel vinile]

Etichetta Discografica:

Basement Noise/Photo Finish Records (acquista il disco)

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