Copertina di Hotel Bleu dei Broadside

REVIEW: “Hotel Bleu” by Broadside

DI SIMONE DE LORENZI

I Broadside ci regalano un soggiorno presso l’Hotel Bleu, un luogo dove – promettono – troveremo una stanza (una canzone) per ogni nostro gusto. Che i Broadside fossero una band matura ce lo avevano già fatto capire, ma Hotel Bleu traccia il segno definitivo di un processo che era iniziato con lo scorso Into the Raging Sea (2020): anche loro come altri (vedi gli Youth Fountain con Together in Lonesome), vogliono tirarsi fuori dal calderone generic pop punk in cui era finito dentro bene o male chiunque nello scorso decennio.

È ormai lontano quel 2015 in cui scoprimmo, su indicazione degli A Day to Remember, questa band di Richmond che faceva pop punk veloce, senza tanti fronzoli e anche (allora ci sembrava) abbastanza spinto. Da allora i Broadside si sono evoluti, hanno marcato la loro proposta in maniera più personale e variegata sporcando (ovvero ripulendo) quelle sonorità di partenza con spruzzate più o meno consistenti di alternative e pop rock abbastanza basico.

 

Le strade percorse in Hotel Blue sono appunto due. Nel migliore dei casi guardano al rock alternativo, etichetta che vuol dire tutto e niente e che nel loro caso si traduce in un eclettismo di sonorità che per certi versi porta ad accostarli a band imprevedibili come i Set It Off, ma in positivo. Il pop punk c’è, ma fa da sfondo, in canzoni come Stranger, One Last Time e What Have I Done?; mentre se ne discostano maggiormente Dazed & Confused, Cruel con Brian Butcher dei The Home Team e How to Love, How to Lie.

Il resto dei brani scivola nel pop rock e – proprio per questo? – ne esce debole: Don’t Lose Faith, Bang con Joshua Roberts dei sempre presenti Magnolia Park, Lucid con Devin Papadol degli Honey Revenge (una delle nuove band assolutamente da tenere d’occhio, nonché la collab più azzeccata del disco), Feel Love. Poco o niente – la toccante ballad conclusiva Bleu è l’unica che funziona davvero – si sottrae a questa scia che fa pensare ai Broadside come ai Maroon 5 del pop punk, se ha ancora senso inquadrarli in questo genere.

 

Hotel Bleu convince a metà: è oggettivamente apprezzabile per alcune scelte che manifestano un’elaborazione musicalmente non superficiale, ma i risultati della parte pop escono dalla prova molto fiacchi. Forse è un limite di noi pop punk kids mai cresciuti e nostalgici di lavori come Old Bones e Paradise – anche se c’è da dire che, altrettanto oggettivamente, mancano vere hit o pezzi svolta-disco come Coffee Talk o Lose Your Way – ma nel complesso i Broadside non riescono a colpire.

TRACKLIST DI BROADSIDE – HOTEL BLEU

1. Stranger
2. Dazed & Confused
3. Don’t Lose Faith
4. Cruel (feat. Brian Butcher)
5. Bang (feat. Joshua Roberts)
6. How to Love, How to Lie
7. Lucid (feat. Devin Papadol)
8. Feel Love
9. One Last Time
10. What Have I Done?
11. Bleu

Etichetta Discografica:

SharpTone Records (sito per acquistare il disco)

 


Oltre al nuovo disco dei Broadside Hotel Bleu, potete leggere tutte le nostre recensioni a questo indirizzo!

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