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Pantheon by Dance Gavin Dance – Recensione

di Sara Giorgio

Disponibile su tutte le piattaforme digitali dallo scorso 12 settembre, Pantheon è il nuovo album dei Dance Gavin Dance, pubblicato per Rise Records. Si tratta dell’undicesimo lavoro discografico per i pionieri dello swancore da Sacramento, questa volta però senza l’ex frontman Tilian.

Per l’occasione, subentra come prima voce del nuovo progetto Andrew Wells, offrendo una performance coinvolgente e rinnovata. Lo fa amalgamandosi perfettamente con le urla di Jon Mess, portando una freschezza che risulta essenziale per la rinascita della band nell’era moderna del post-hardcore.

La traccia di apertura Animal Surgery si presenta come una palla da demolizione fatta di glitter e cemento armato. Il lento fade-in, che anticipa l’esplosione di una dissonanza emblematica di riff progressivi, è il tipo di imprevedibilità ponderata su cui i Dance Gavin Dance hanno costruito la loro identità.

Il primo singolo Midnight at McGuffy’s prosegue con transizioni irregolari unite ai caratteristici assoli di chitarra tamburellata di Will Swan, oscillando tra ferocia tecnica e tregua melodica.
Se Strawberry’s Daughter è una ballad più dolce e pulita, è con Space Cow Initiation Ritual che si comincia ad uscire dagli schemi. Il brano inizia con un suono morbido accompagnato da un interessante pattern di rullante quasi pacato, per poi divampare. Una traccia intrisa di sfumature funk che ancora una volta fonde generi diversi grazie a una letale linea di basso, che crea un groove magico e psichedelico.

Segue All The Way Down, che tiene alta la tensione con alcuni dei riff più concreti dell’album, confermandosi come uno dei brani più sfrontati in termini di composizione. Le danze continuano con A Shoulder to Cry On, un festival di grida e ruggiti ostinati amalgamati da un pesante ritmo drum and bass. Il tutto legato da chitarre brutalmente crepitanti che si pongono in netto contrasto con la dolcezza del titolo.

Ecco che, quasi in chiusura, The Peak of Superstition e The Stickler creano un’interessante opposizione sonora. Laddove la prima è una traccia ariosa e melodica, intervallata da uno stile più pesante e aggressivo sia vocalmente che strumentalmente, la seconda contrariamente è un macigno distruttivo che ci prepara al gran finale.

Infine troviamo Descend to Chaos, in cui una trascinante linea di batteria fa da sfondo a quest’ultimo ballo, con l’ausilio di un brillante arrangiamento di chitarra. È qui che Wells si supera e dimostra di essere all’altezza del nuovo ruolo da lead singer.

In conclusione, Pantheon segna un ritorno trionfale per i Dance Gavin Dance, presentandosi contemporaneamente come un lavoro audace ma vulnerabile, che esplora il lutto con approccio espressivo e sperimentale, senza discostarsi dal sound che li contraddistingue.

TRACKLIST DI PANTHEON – DANCE GAVIN DANCE

  1. Animal Surgery
  2. Midnight at McGuffy’s
  3. The Robot with Human Hair: Rebirth
  4. The Conqueror Worm
  5. Trap Door
  6. Strawberry’s Daughter
  7. Space Cow Initiation Ritual (feat. George Clinton)
  8. All The Way Down
  9. A Shoulder to Cry On
  10. The Peak of Superstition
  11. The Stickler
  12. Yikes!
  13. Descend to Chaos

Etichetta discografica:
Rise Records (acquista il disco)

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