garda-1990-forevermore-segreti-recensione

Forevermore Segreti by Garda 1990 – Recensione

di Sara Giorgio

Disponibile sulle piattaforme digitali da oggi 4 aprile per La Tempesta Dischi, Forevermore Segreti è l’album d’esordio dei Garda 1990: band ormai di spicco nel panorama underground italiano, dalle influenze midwest emo ed esigenze espressive anni ’90.

Anticipato dai singoli Sparire e Bulma – quest’ultimo con la partecipazione speciale dei Sick Tamburo – Forevermore Segreti ha l’intento di presentarsi come un grido liberatorio e purificatore di tutte quelle cose che, nei momenti di crisi, non abbiamo il coraggio di ammettere nemmeno a noi stessi.

Attraverso nove brani, sinceri e diretti, il nuovo capitolo discografico dei Garda 1990 prova a raccontare gli stati d’animo più scomodi che spesso ci assalgono, e di conseguenza sopraffanno, dando vita a una sorta di momento catartico collettivo utile ad esorcizzarli.

Ci troviamo al principio di un viaggio scuro e turbolento, la cui strada viene aperta da Drama che – con ritmo incalzante ed immediato in pieno stile Blink-182 – accompagna le turbe esistenziali espresse nel testo stesso. Bulma (ft. Sick Tamburo) si apre e si chiude con attacchi sprezzanti, anticipando la verve di Sparire, un brano schietto e senza fronzoli. Una sferzata di sudore e urla che si chiude con un outro perfetto per il sing-along.

Con Canyon veniamo cullati in una ballad malinconica – colonna sonora per i momenti bui più bisognosi di introspezione – verso Mezzanotte e Precari, due dei brani più spinti e potenti del disco. Qui si parla del passato e dei ricordi nostalgici, i cui sapori dolceamari vengono rievocati e infine scongiurati con forza e determinazione.
Self e Dizzy sono le pause inaspettate ma meritate che – una tinta di cupo e l’altra più colorata e spontanea – ci donano un momento di respiro lungo questo profondo viaggio.

In chiusura troviamo Umami, traccia dalla potente carica strumentale il cui testo è denso e comandato dalle emozioni. È questo l’ultimo grido in crescendo che pone fine al percorso, culminando in un finale esplosivo e sfacciato, coerente con la rassegnazione di cui si veste l’intera opera.

“I segreti sono la manifestazione delle frustrazioni quotidiane che affrontiamo.”

Abbiamo chiesto ai Garda 1990 di darci una mano ad approfondire il dietro le quinte di Forevermore Segreti, ottenendo un racconto denso di curiosità interessanti utili ad analizzare l’elaborato a 360°.

Siete tornati in pista col vostro primo album, dopo un EP che immaginiamo sia stato significativo per la creazione della vostra identità in seguito ai vari cambi di formazione. Come state elaborando questa nuova esperienza?

“C’è da dire che un po’ d’ansia a condire il tutto è presente nell’aria, ma siamo davvero carichi per intraprendere questo nuovo percorso. L’ultimo live sul palco risale allo scorso agosto 2024, quindi c’è anche la voglia di tornare a suonare insieme, oltre che l’entusiasmo per poter finalmente riprodurre Forevermore Segreti dal vivo per la prima volta. Va da sè che l’unione di tutti questi fattori porta  a un po’ di agitazione, ma è qualcosa di fisiologico e propedeutico a vivere i nuovi inizi come questo nel migliore dei modi. Alla fine, più ci sentiamo così più diventa evidente la rilevanza che tutto questo ha per noi.”

Dal primo ascolto si percepiscono le intenzioni del nuovo capitolo: come avete iniziato a lavorare a questo disco? Quali sono stati i primi spunti per arrivare alla creazione del pacchetto completo?

“Bisogna fare un preambolo importante: un paio di pezzi a comporre Forevermore Segreti risalgono al lontano 2020/2021. Si tratta di Mezzanotte e Bulma, che hanno visto la prima luce proprio nel periodo post pandemia. La cosa interessante è che in principio erano due tracce completamente diverse rispetto a come sono state poi elaborate per inserirle in tracklist: strumentalmente, sono nate in un modo e si sono trasformate di conseguenza nel tempo. La rabbia e lo scontento della pandemia ci avevano portati a pensarle in chiave molto più screamo e con influenze hardcore, per poi cominciare a smussarne gli angoli insieme all’arrivo di Francesco all’interno della formazione, nel 2022.

Inizialmente non sapevamo nemmeno stessimo già lavorando a un full-length. Forevermore Segreti nasce da una consapevolezza graduale del fatto che, anche grazie all’iniziativa e alla sintonia creatasi col nostro ormai definitivo batterista, iniziavamo a realizzare di avere tutte le carte in regola per riuscire a produrre un disco intero, tutto nostro. E così è stato, anche grazie a Francesco.”

Andando più nello specifico: di cosa tratta esattamente Forevermore Segreti a livello narrativo? Qual è l’intento comunicativo?

“Sia a livello testuale che strumentale, abbiamo voluto raccontare gli alti e bassi della condizione umana. Nello specifico i protagonisti sono gli angoli più bui della nostra psiche, proprio come individui a noi stanti, come Davide, Lorenzo e Francesco. Tutto il disco è incentrato su un concetto di interiorità e intimità coi nostri demoni. In questo caso abbiamo voluto esprimere pensieri e stati d’animo che colloquialmente non avremmo mai esternato con nessuno, probabilmente.
A livello strumentale l’intento è stato quello di reincarnare in qualche modo queste sensazioni, prima con le parole e poi attraverso i suoni. Questa volta il disco è stato scritto partendo proprio dalle esperienze di vita di ognuno di noi, tutti e tre insieme.

Semanticamente parlando, i segreti in questione sono fondamentalmente la manifestazione delle frustrazioni quotidiane che affrontiamo, che preferiamo tenere per noi per non invadere emotivamente chi ci sta intorno.
In ultima analisi, il disco vuole comunicare a chi lo ascolta che alla fine conviene sempre esternarle, le proprie emozioni, o si rischia di cadere in un vortice da cui spesso diventa difficile riemergere.”

I titoli in tracklist suonano come parole d’ordine di accesso per mondi che si aprono, lungo le tracce, alle orecchie dell’ascoltatore. Come li avete scelti?

“I titoli dei nostri pezzi sono sempre formati da una sola parola, questo per essere coerenti col nostro intento di essere più diretti possibile. Anche la scelta di non riprendere mai termini dal testo è voluta, anche per lasciare a chi ascolta modo di interpretare i titoli in base a ciò che i brani comunicano al singolo. È qualcosa che ci diverte molto lasciare inespresse questo tipo di associazioni.”

La scelta del titolo ambivalente, linguisticamente parlando, è interessante: a cosa si deve questa unione di idiomi?

Nel momento in cui dovevamo decidere il nome da dare al disco stavamo ascoltando una band dark-wave dream pop che nell’ultimo disco aveva un titolo composto in maniera simile, e suonava molto bene. Allora abbiamo voluto integrare nell’immaginario della parola inglese “Forevermore” qualcosa che fosse riconducibile al concept del nostro nuovo disco. Questa sorta di crasi vuole creare la sensazione tipica nel pronunciare una formula magica di qualsiasi genere (una specie di “Abracadabra”). Forevermore Segreti è questo: una parola magica, un mantra da ripetere ogni volta che ci si sente sopraffatti dai nostri demoni, utile ad esorcizzarli.”

C’è qualche messaggio particolare che volete lasciare al pubblico fruitore di Forevermore Segreti?

Abbiamo una voglia pazzesca di far ascoltare al mondo ciò che ci è frullato tra le mani e per la testa negli ultimi pochi anni di attività come band emergente. Dopo il nostro primo EP Venti sono cambiate davvero un sacco di cose e, ora che possiamo far conoscere questa nuova versione dei Garda 1990, non vediamo l’ora di tornare in pista e incontrare chi ascoltandoci renderà possibile tutto questo.

Questo disco è veramente diretto e semplice in funzione dei sentimenti che abbiamo provato nel crearlo, al suo interno c’è tutto ciò che abbiamo vissuto, la perfetta rappresentazione della nostra evoluzione negli anni. Avevamo bisogno di esternare queste sensazioni. Ci abbiamo messo davvero anima e cuore.

Anche l’esperienza di registrare in un luogo cosi lontano da casa ha reso il tutto più speciale, e per questo ringraziamo tantissimo Andrea Maglia e lo Studio Bleach di Gittana, che sul Lago di Como ci ha accolti e guidati nella creazione di questo nostro nuovo lavoro discografico.”

I Garda 1990 presenteranno il nuovo disco Forevermore Segreti sabato 5 aprile al Covo Club di Bologna, in un attesissimo release party.

TRACKLIST DI FOREVERMORE SEGRETI – GARDA 1990

  1. Drama
  2. Bulma (feat. Sick Tamburo)
  3. Sparire
  4. Canyon
  5. Mezzanotte
  6. Self
  7. Precari
  8. Dizzy
  9. Umani

Etichetta discografica:
La Tempesta Dischi (ascolta il disco)

Post a Comment