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Microtonic by Bdrmm – Recensione

di Stefano Tacinelli

Microtonic, il terzo album dei bdrmm pubblicato il 28 febbraio per la Rock Action Records dei Mogwai, è un’opera che segna una svolta significativa per la band di Hull.

Dopo l’esperimento di Bedroom (album che mischiava post-rock e shoegaze) e la crescita evidenziata in I Don’t Know – un lavoro che spingeva verso l’elettronica ma non sapeva ancora bene come integrare queste influenze – Microtonic arriva come un manifesto di liberazione artistica, abbracciando una fusione tra elettronica, IDM, ambient, shoegaze e sonorità sperimentali.

Nel dicembre 2022 il gruppo si trova a suonare con il dj e produttore britannico Daniel Avery, figura di spicco della musica elettronica, che fa capire loro che non è poi così difficile inserire certi tipi di elementi tra un riff di chitarra e un giro di basso. La band, guidata da Ryan Smith, si sente finalmente pronta a scrivere il disco che desiderava, abbandonando i vincoli imposti dal genere per esplorare nuove sonorità.

Mi sentivo molto costretto a scrivere un certo tipo di musica per adattarla al genere per cui eravamo conosciuti”, ammette Smith. “Ma qualcosa si è sollevato e mi sono sentito più libero di creare ciò che voglio”. Ed è proprio questa sensazione di libertà che si respira in ogni nota di Microtonic.

L’album trova una sua coesione, che pur mantenendo la variegata identità della band, riesce a fondere con maggiore consapevolezza le diverse influenze. La registrazione in una chiesa ristrutturata nella periferia di Leeds, luogo carico di storia e spiritualità, ben si presta a raccontare questa evoluzione sonora, dove l’antico e il moderno si incontrano, dando vita a un suono senza tempo, ma intriso di contemporaneità.

La narrazione e i temi: dalla disillusione alla rinascita

Le danze si aprono con goit, che sembra guidare l’ascoltatore dentro al viaggio del disco, con manovre elettroniche, alcune lente, altre brusche. Seguono Snares, che strizza l’occhio all’IDM, e brani più riflessivi e atmosferici, come Infinity Peaking e la title track Microtonic.

La composizione si intreccia tra il ritmo pulsante e la melodia più rarefatta, creando un equilibrio tra la tensione e la distensione, tra la frenesia elettronica e l’introspezione tipica dello shoegaze. Brani come John on the Ceiling e Clarkycat (ispirata a La metamorfosi di Kafka) si riflettono su questa dualità, mischiando suoni complessi con riff di chitarra distorti e battiti marziali. Lake Disappointment evoca invece la sensazione di un viaggio attraverso paesaggi sonori avvolgenti, con il tempo e gli spazi dilatati, che richiamano i Radiohead più sperimentali.

Se musicalmente Microtonic si spinge in territori inaspettati, a livello tematico la band affronta sfide profonde, come il senso di smarrimento, la confusione e l’incertezza del presente. I testi di Smith sono carichi di introspezione, riflettendo una visione del mondo distorta, quasi da “brutto trip”, ma anche un tentativo di comprensione e di rinascita.  In The Electric Field è un esempio di come la band riesca a tradurre queste sensazioni in musica, immaginando l’elettricità che attraversa la città come un segno di potenza distruttiva e rigenerante allo stesso tempo. La malinconia della traccia si fonde con un senso di speranza, come se la città stessa fosse in grado di rinnovarsi, nonostante le sue cicatrici.

Nel brano finale The Noose, i bdrmm riescono a infondere anche nelle loro sezioni più scure un senso di vitalità. Pur trattando temi tragici – la perdita, la tragedia, la disillusione – il pezzo, attraverso un uso sapiente dei sintetizzatori e delle sonorità elettroniche, suggerisce una sorta di rinascita, come se il dolore fosse il presupposto per una nuova vita. In questo modo, Microtonic non è solo un disco di disillusione, ma anche di resistenza e di speranza in un mondo che sembra andare alla deriva.

Influenze e concept del disco

C’è una chiara influenza della scena elettronica britannica, con riferimenti a figure come Daniel Avery, Four Tet e Massive Attack; mischiata ad una forte influenza ovviamente shoegaze stile Slowdive, My Bloody Valentine. I bdrmm riescono a rielaborare queste influenze rendendole proprie. Non è solo un disco che cambia la loro estetica musicale, ma anche un lavoro che sonda la psiche, un vero e proprio viaggio emotivo.

Microtonic dei bdrmm è una fotografia sonica dei nostri tempi, un’immagine di una generazione che si muove tra caos, ansia, e speranza.
Gli argomenti sono quelli della confusione e del dubbio. Quando una cosa finisce e ne inizia un’altra ci si lascia trascinare da un falso senso di sicurezza che gli errori commessi non si ripeteranno. Questo accade più volte finché non si rimane paralizzati in un limbo. Le persone possono mai veramente cambiare?

TRACKLIST DI MICROTONIC – BDRMM

  1. goit
  2. John on the Ceiling
  3. Infinity Peaking
  4. Snares
  5. In the Eletric Field
  6. Microtonic
  7. Clarkycat
  8. Sat in the Heat
  9. Lake Disappointment
  10. The Noose

Etichetta discografica:
Rock Action Records (acquista il disco)

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