Never-Happy-Ever-After-X-

As It Is tornano alle origini con Never Happy, Ever After X: un omaggio riuscito?

di Ilaria Collautti

Se ci chiedeste qual è stato l’anno che ha segnato l’apice del pop punk moderno, non ci sarebbero altre risposte se non il 2015. Sono infatti passati dieci anni da quando, nel giro di soli dodici mesi, sono stati pubblicati gli album che hanno distinto e svoltato le carriere di molte band simbolo del decennio.
Dai Neck Deep agli State Champs, passando per Knuckle Puck e The Story So Far, fino a Seaway e As It Is.

Ed è proprio di questi ultimi che parleremo oggi: del perché l’album di debutto Never Happy, Ever After sia il miglior disco degli As It Is e soprattutto se il tributo per il decennale ne è all’altezza.

Facciamo un passo indietro. Al momento della pubblicazione di Never Happy, Ever After, avvenuta il 20 aprile 2015, gli As It Is erano una band emergente di Brighton, UK – con all’attivo quattro EP autoprodotti.
Quando poi il quintetto ha firmato un contratto con Fearless Records, all’epoca etichetta sulla cresta dell’onda, la cosa ha fatto storcere il naso a molti pop punk kids.

Il motivo? La “promozione” non era stata (a loro dire) meritocratica, ma dettata da strategie di marketing, poiché il frontman Patty Walters stava avendo discreto successo con il suo canale YouTube, dove pubblicava cover.

Gli As It Is sono così diventati subito un nome molto chiacchierato e una band estremamente sottovalutata dalla maggior parte della scena – che all’epoca li confrontava soprattutto con i cugini ROAM o con i più avviati Neck Deep. Inoltre, l’annuncio di un tour europeo da headliner poco dopo, non ha certo allentato la pressione sulle aspettative.

Dial Tones e il successo di Never Happy, Ever After

Tutto è cambiato con la pubblicazione di Dial Tones, il primo singolo che anticipava il disco. Certo ragazzǝ, ce lo ricordiamo bene il primo live italiano a La Tenda di Modena, dove anche ǝ più scetticǝ facevano a spintoni in prima fila per cantare ogni singola parola.
Inutile negarlo, da quel momento tuttǝ attendevano con ansia l’uscita di Never Happy, Ever After, per scoprire fino a dove erano in grado di spingersi gli As It Is.

Il primo full-length della band non ha deluso le aspettative. Il disco si apre con la sorprendente energia di Speak Soft, passando poi alle melodie catchy di Cheap Shots & Setbacks. Il bridge di Sorry è sempre stato tra i più urlati sottopalco, mentre la versione ri-registrata di Can’t Save Myself – traccia ripescata dall’ultimo EP indipendente – ha conquistato subito.

Non sono mancati brani più lenti come My Oceans Were Lakes e You, The Room & The Devil On Your Shoulder, o canzoni malinconiche ma coinvolgenti come Silence (Pretending’s So Comfortable) e Winter’s Weather, quest’ultima inserita nella versione deluxe di Never Happy, Ever After.

Il disco ha convinto, portando la band a raggiungere velocemente palchi importanti come quelli dello Slam Dunk Festival o del Warped Tour – senza dimenticare le numerose apparizioni anche in Italia.

Purtroppo per il quintetto non è stato facile mantenere ai massimi livelli la qualità dei loro lavori, soprattutto a seguito dei cambi di formazione che si sono susseguiti negli anni.
Se il secondo album Okay. ha tenuto alta la bandiera del pop punk, lo stesso non si può dire dei successivi The Great Depression e I Went to Hell and Back, che si sono scontrati con pareri discordanti. Soprattutto quest’ultimo non ha avuto vita facile: la formazione snaturata – con Patty e Alistair unici superstiti – e la pandemia, hanno fatto calare l’interesse nei confronti degli As It Is, portando la band al silenzio.

as-it-is-2025-band

 

Never Happy, Back Together

A settembre dello scorso anno, senza preavviso, Patty, Ben, Ali e Foley hanno annunciato il ritorno per celebrare il disco che li ha portati al successo. Con un set interamente dedicato a Never Happy, Ever After al prossimo Slam Dunk Festival UK e due show più intimi, la band ha riflettuto sul proprio percorso, su ciò che era rimasto non detto e ora, sotto l’etichetta Slam Dunk Records, sulla propria musica – senza limiti.

Il 18 aprile è stato così pubblicato Never Happy, Ever After X, il disco che vuole rendere omaggio all’album d’esordio. Le stesse tracce rielaborate e autoprodotte, ognuna con la partecipazione di artisti di spicco.

Never Happy, Ever After X: il tributo per il decennale è all’altezza?

Non sono certo mancate le critiche fin dalla pubblicazione dei primi singoli svelati Dial Tones (feat. Holding Absense) e Sorry (feat. Yours Truly), evidenziando tre principali problematiche.

Ciò che si nota fin da subito è il calo qualitativo a livello di mix e master. Never Happy, Ever After è nato infatti nel periodo di punta della qualità di produzione e questo è sempre parso evidente. Per essere un disco autoprodotto, con i passi da gigante fatti in questi dieci anni nell’home recording, la versione X non risulta all’altezza degli standard del 2025.

La seconda analisi riguarda le collaborazioni stesse, che sembrano non valorizzare né incidere particolarmente nella rielaborazione (così come anche la produzione di riscrittura).
Il terzo punto valutato è di livello più concettuale: era davvero necessario rivisitare dei pezzi già riusciti?

Il disco originale era stilisticamente ben integrato e adatto al periodo di pubblicazione, mentre con Never Happy, Ever After X non si ha la stessa sensazione.

Gli As It Is l’hanno presentato come “ciò che il disco sarebbe stato se lo avessero scritto per la prima volta nel 2025”, con la maturità artistica attuale e l’evoluzione personale – derivata dalle esperienze di vita vissute dai membri della band.

Ma c’è una motivazione più profonda dietro la nascita di Never Happy, Ever After X: il divertimento e l’amore per la musica. Negli ultimi anni Patty e compagni (chi più e chi meno) si sono allontanati dall’industria musicale perché sentivano di non aver più nulla da donare, ma soprattutto non provavano più gioia nel creare musica. Il successo e le aspettative li avevano spremuti, costringendoli e rivalutare la direzione che stavano prendendo le loro vite.

Quindi, perché Never Happy, Ever After X è così importante? Perché ha permesso agli As It Is di tornare alle origini, a quando scrivevano canzoni per il semplice gusto di farlo e non per accontentare il pubblico.
Hanno ritrovato la libertà e la creatività che avevano perso, rivivendo le emozioni e l’eccitazione che hanno provato dieci anni fa.
Traete le vostre personali considerazioni, ma per noi questa è la cosa più importante.

TRACKLIST DI NEVER HAPPY, EVER AFTER X – AS IT IS

  1. Speak Soft (feat. Kellin Quinn)
  2. Cheap Shots & Setbacks (feat. Mallory Knox and ROAM)
  3. Sorry (feat. Yours Truly)
  4. Drowning Deep in Doubt (feat. Beauty School)
  5. Dial Tones (feat. Holding Absense)
  6. My Oceans Were Lakes (feat. Dave “Brownsound” Baksh and Rachel Walters)
  7. Concrete (feat. Trash Boat)
  8. Turn Back To Me (feat. ARTIO)
  9. Can’t Save Myself (feat. NOAHFINNCE)
  10. Silence (feat. Hidden in Plain View)
  11. You, The Room & The Devil On Your Shoulder (feat. Transit)

Etichetta discografica:
Slam Dunk Records (acquista il disco)

Post a Comment