Everyone’s Talking by All Time Low – Recensione
di Maria Chiara Cerra
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita…”
Come riesce Dante ad essere così moderno anche a secoli di distanza? O meglio: come i tormenti di Dante, che si ritrova ad affrontare le difficoltà della sua selva oscura a 35 anni, possono essere così attuali?
Ce lo raccontano gli All Time Low che, a distanza di due anni da Tell Me I’m Alive, hanno pubblicato il 17 ottobre per Basement Noise Records il nuovo disco Everyone’s Talking.
Ebbene sì, lo spettro dell’età adulta spaventa un po’ tutti e così, anche la band degli eterni Peter Pan di Baltimora trasla in musica i drammi e le preoccupazioni sulla vita e l’amore. Non scrivendo libri, bensì un album.
“This is not how I thought 35 would go…”
Apriamo il sipario con [cold open], intro che prepara all’ascolto. Si visualizza facilmente il cantante Alex Gaskarth su un palco pronto a presentare il disco, con la chitarra che si carica sempre di più, giusto in tempo per accogliere Everyone’s Talking. La title track, nel suo apparente velo musicale di positività esternato col punk rock, porta in sé tutti i problemi dei 35 anni, tenendo la band incastrata in questa vita da adulti non voluta e non cercata.
Per non creare troppo sconvolgimento, l’album è costellato da tracce come Suckerpunch, Oh No! e The Weather, che conservano uno stile a metà fra pop punk e punk rock, non volendo esporsi in modo netto verso nessun genere.
Le più strabilianti differenze arrivano nella seconda metà. Sugar, che vede la collaborazione di JoJo, inizialmente dà l’impressione di essere una semplice ballad, finché sorprende nel ritornello grazie ai vari elementi di elettronica e voce modificata.
Proprio quando sembra di conoscere già tutto, ecco che Goodnight, C’est La Vie sconvolge l’atmosfera. È un intermezzo che racconta la nuda e cruda verità, facendo sorgere spontanea la domanda: come mai questo squarcio nella realtà? Soprattutto da una band che non è stata mai così esplicita?
Non si ha nemmeno il tempo di razionalizzare il tutto, poiché finalmente arriviamo alla vera mina dell’album (soprattutto per i nostalgici degli albori della band), ovvero Bubblegum. Anima super catchy e pop punk, in cui il “bubble-gum smile” di Lost In Stereo ha la sua degna continuazione, con la protagonista nuovamente persa nella musica, nello stereo e nel suo mondo.
Se le novità non vi sono bastate, ecco che Little Bit mescola rock elettrico con sonorità più heavy ed alt rock: chiudendo gli occhi sembra un’altra band e sorprende la capacità della voce di Alex di adattarsi a qualsiasi genere.
Ci avviamo infine verso la conclusione con Different Languages, in cui riaffiora il lato fanciullesco della band e del cantante, creando un ponte fra passato e futuro: “Speaking differеnt languages again/You were painting flowеrs, I was off in Neverland”. Chi vuole vederci dei riferimenti ad altre canzoni (Somewhere in Neverland e Painting Flowers), difficilmente sbaglierebbe.
In conclusione, Everyone’s Talking vuole stupire ma non troppo, nascondendo tante piccole perle. La sensazione che rimane è il possibile desiderio della band di volerci piano piano preparare ad un cambiamento, che forse non tutti siamo (nè saremo mai) pronti ad accettare. Avrei preferito più pop punk, ma sono fiduciosa per il futuro.
Per il momento, non vediamo l’ora di sentire come rendono live i nuovi pezzi, in occasione del prossimo concerto in Italia degli All Time Low previsto per il 13 febbraio alla Choruslife Arena di Bergamo.
TRACKLIST DI EVERYONE’S TALKING – ALL TIME LOW
- [cold open]
- Everyone’s Talking
- Suckerpunch
- Oh No!
- The Weather
- Falling For Strangers
- Viva Las Vagus Nerve
- Sugar (feat. JoJo)
- Goodnight, C’est La Vie
- Bubblegum
- Little Bit
- Cigarettes & Sabotage
- Tread Water (Ft. Ruston Kelly)
- Different Languages
- Butterflies
Etichetta discografica:
Basement Noise/Photo Finish Records (acquista il disco)



